Il presente lavoro concerne le misure adottate per limitare l’eccessiva deformabilità di un ponte, realizzato negli anni 70 dalla Provincia Regionale di Ragusa lungo la strada provinciale S.P. n° 39, che collega Scicli a Donnalucata. Tale comportamento strutturale è da ascrivere allo schema statico di trave appoggiata con sbalzi laterali liberi ed alla bassa rigidezza torsionale della sezione trasversale, di forma aperta a pettine, dell’impalcato. Infatti, il ponte è costituito da una campata centrale di 26,00 m di luce, appoggiata su pile, e da due sbalzi laterali simmetrici di 9,50 m di luce. Non esiste alcun vincolo tra impalcato e spalle di contenimento dei rilevati stradali per cui, durante il transito dei mezzi pesanti, si hanno in testa agli sbalzi rilevanti spostamenti verticali non compatibili con alcun giunto tecnico presente in commercio. L’entità di tali spostamenti è causa di una marcata discontinuità della sede stradale tra impalcato e spalle di contenimento del rilevato stradale ed è, per l’Ente proprietario, fonte di giustificata preoccupazione per possibili incidenti a mezzi ed a guidatori. L’intervento propone l’adeguamento ai carichi previsti dalla normativa attualmente vigente, la modifica della geometria delle carreggiate stradali, l’introduzione di uno spostamento impresso in testa agli sbalzi e la modifica dello schema statico originario del ponte, il tutto finalizzato a minimizzare l’eccessiva deformabilità del ponte e gli interventi di rinforzo statico. L’insieme dei citati cambiamenti strutturali, geometrici e di carico, oltre a limitare gli eccessivi spostamenti in testa agli sbalzi, testimonia, anche, la forte sinergia dei correlati effetti nel limitare l’entità dell’intervento di adeguamento statico; lo spostamento impresso in testa agli sbalzi elimina la necessita di interventi di rinforzo dell’impalcato, nonostante la modifica dello schema statico dovuto all’inserimento di cerniere sulle pile e di appoggi sulle spalle. In sintesi, pur in presenza di una diversa distribuzione sull’impalcato e sulle pile delle caratteristiche della sollecitazione momento flettente e taglio, l’intervento di rinforzo statico da eseguire non va di molto oltre i cambiamenti citati e ciò in virtù dello spostamento impresso in testa agli sbalzi. L’insieme delle misure descritte si pone in armonia con le più recenti tendenze progettuali per ponti di luce medio-piccola proponendo, in ultima analisi, un cambiamento di tipologia strutturale sì da avvicinare il ponte in esame alla tipologia degli “integral bridges”. A tale tipologia competono i vantaggi derivanti da minor costi di manutenzione straordinaria, da maggiore durabilità e riserva di resistenza ed da maggior efficacia strutturale nel resistere ai carichi applicati.
Integral bridges: una concezione strutturale applicabile anche a ponti esistenti
D'AVENI, Antonino;
2007-01-01
Abstract
Il presente lavoro concerne le misure adottate per limitare l’eccessiva deformabilità di un ponte, realizzato negli anni 70 dalla Provincia Regionale di Ragusa lungo la strada provinciale S.P. n° 39, che collega Scicli a Donnalucata. Tale comportamento strutturale è da ascrivere allo schema statico di trave appoggiata con sbalzi laterali liberi ed alla bassa rigidezza torsionale della sezione trasversale, di forma aperta a pettine, dell’impalcato. Infatti, il ponte è costituito da una campata centrale di 26,00 m di luce, appoggiata su pile, e da due sbalzi laterali simmetrici di 9,50 m di luce. Non esiste alcun vincolo tra impalcato e spalle di contenimento dei rilevati stradali per cui, durante il transito dei mezzi pesanti, si hanno in testa agli sbalzi rilevanti spostamenti verticali non compatibili con alcun giunto tecnico presente in commercio. L’entità di tali spostamenti è causa di una marcata discontinuità della sede stradale tra impalcato e spalle di contenimento del rilevato stradale ed è, per l’Ente proprietario, fonte di giustificata preoccupazione per possibili incidenti a mezzi ed a guidatori. L’intervento propone l’adeguamento ai carichi previsti dalla normativa attualmente vigente, la modifica della geometria delle carreggiate stradali, l’introduzione di uno spostamento impresso in testa agli sbalzi e la modifica dello schema statico originario del ponte, il tutto finalizzato a minimizzare l’eccessiva deformabilità del ponte e gli interventi di rinforzo statico. L’insieme dei citati cambiamenti strutturali, geometrici e di carico, oltre a limitare gli eccessivi spostamenti in testa agli sbalzi, testimonia, anche, la forte sinergia dei correlati effetti nel limitare l’entità dell’intervento di adeguamento statico; lo spostamento impresso in testa agli sbalzi elimina la necessita di interventi di rinforzo dell’impalcato, nonostante la modifica dello schema statico dovuto all’inserimento di cerniere sulle pile e di appoggi sulle spalle. In sintesi, pur in presenza di una diversa distribuzione sull’impalcato e sulle pile delle caratteristiche della sollecitazione momento flettente e taglio, l’intervento di rinforzo statico da eseguire non va di molto oltre i cambiamenti citati e ciò in virtù dello spostamento impresso in testa agli sbalzi. L’insieme delle misure descritte si pone in armonia con le più recenti tendenze progettuali per ponti di luce medio-piccola proponendo, in ultima analisi, un cambiamento di tipologia strutturale sì da avvicinare il ponte in esame alla tipologia degli “integral bridges”. A tale tipologia competono i vantaggi derivanti da minor costi di manutenzione straordinaria, da maggiore durabilità e riserva di resistenza ed da maggior efficacia strutturale nel resistere ai carichi applicati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.