VConsiderato il ruolo strategico che gioca il volontariato nel sopperire, spesso, alle funzioni formalmente ascritte allo Stato, risulta importante approfondire le differenti dinamiche connesse al fenomeno. La letteratura evidenzia l’importanza delle determinanti disposizionali e, soprattutto, situazionali e rimarca la distinzione tra le motivazioni autocentrante-strumentali, rivolte a soddisfare i bisogni personali, e quelle eterocentrate-valoriali, volte a soddisfare bisogni altruistici: le persone si dedicano al volontariato per incrementare il benessere altrui, ma anche quello proprio, oltre che quello della comunità d’appartenenza. Secondo tale prospettiva, il volontariato sta in quella zona di frontiera, di passaggio tra egoismo e altruismo, tra fare per sé e adoprarsi per gli altri, tra individuo e collettività. La ricerca ha coinvolto 112 volontari della CRI di una provincia siciliana. Sono stati utilizzati strumenti quali: Function Volunteer Inventory, Scale Likert, Termometri dei Sentimenti, Differenziali Semantici. La funzione Valori motiva maggiormente al volontariato; meno (ma apprezzate) le funzioni auto-centrate. Chi tiene più alla Carriera svolge attività non a diretto contatto con l’utenza e frequenta la CRI con maggiore assiduità. Il clima interno, percepito positivamente, funge da supporto per i volontari impegnati nei servizi socio-assistenziali, che danno minore visibilità esterna, ma che, di fatto, giustificano l’esistenza dell’organizzazione medesima. È emersa una discrasia tra il “dichiarato” e “l’implicito sentire” nella considerazione dell’utenza, ciò che sottolinea il carattere multisfaccettato del volontariato. La relazione con l’altro in stato di bisogno, dunque, malgrado spesso fonte di soddisfazione personale, talvolta può essere vissuta come problematica, stressante e frustrante, ciò che pone importanti questioni sull’adeguata formazione dei volontari.

Il volontariato come frontiera tra individuo, alter e comunità. Una ricerca con volontari della Croce Rossa Italiana

LICCIARDELLO, Orazio;
2011-01-01

Abstract

VConsiderato il ruolo strategico che gioca il volontariato nel sopperire, spesso, alle funzioni formalmente ascritte allo Stato, risulta importante approfondire le differenti dinamiche connesse al fenomeno. La letteratura evidenzia l’importanza delle determinanti disposizionali e, soprattutto, situazionali e rimarca la distinzione tra le motivazioni autocentrante-strumentali, rivolte a soddisfare i bisogni personali, e quelle eterocentrate-valoriali, volte a soddisfare bisogni altruistici: le persone si dedicano al volontariato per incrementare il benessere altrui, ma anche quello proprio, oltre che quello della comunità d’appartenenza. Secondo tale prospettiva, il volontariato sta in quella zona di frontiera, di passaggio tra egoismo e altruismo, tra fare per sé e adoprarsi per gli altri, tra individuo e collettività. La ricerca ha coinvolto 112 volontari della CRI di una provincia siciliana. Sono stati utilizzati strumenti quali: Function Volunteer Inventory, Scale Likert, Termometri dei Sentimenti, Differenziali Semantici. La funzione Valori motiva maggiormente al volontariato; meno (ma apprezzate) le funzioni auto-centrate. Chi tiene più alla Carriera svolge attività non a diretto contatto con l’utenza e frequenta la CRI con maggiore assiduità. Il clima interno, percepito positivamente, funge da supporto per i volontari impegnati nei servizi socio-assistenziali, che danno minore visibilità esterna, ma che, di fatto, giustificano l’esistenza dell’organizzazione medesima. È emersa una discrasia tra il “dichiarato” e “l’implicito sentire” nella considerazione dell’utenza, ciò che sottolinea il carattere multisfaccettato del volontariato. La relazione con l’altro in stato di bisogno, dunque, malgrado spesso fonte di soddisfazione personale, talvolta può essere vissuta come problematica, stressante e frustrante, ciò che pone importanti questioni sull’adeguata formazione dei volontari.
2011
978-88-906588-0-8
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/111983
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