Introduzione La corioamnionite è un’infiammazione acuta delle membrane e del corion placentare, generalmente causata da un’infezione polimicrobica ascendente dalle vie vaginali (1). E’ facilitata nei casi di rottura delle membrane ma può anche verificarsi con membrane integre, e sembra essere molto comune nelle infezioni da Ureaplasma e Mycoplasma Hominis, che si trovano nel tratto genitale inferiore di oltre il 70% delle donne. Piuttosto rara è l’infezione per via ematogena, che può verificarsi nei casi di infezione da Listeria Monocytogenes e nei casi di amniocentesi e prelievo dei villi coriali. È stata anche ipotizzata un’infezione per via anterograda dal peritoneo attraverso le tube di Falloppio. Quando i microrganismi accedono alla cavità uterina, essi rimangono per un periodo di tempo nello spazio deciduale (stadio II): si determina così una reazione infiammatoria localizzata che può in seguito estendersi al corion (corionite). L’infezione può invadere i vasi fetali (coriovasculite) o procedere attraverso l’amnion (corioamnionite) fino all’interessamento della cavità amniotica. Si verifica così il III stadio della infezione intrauterina: l’invasione microbica della cavità amniotica. La corioamnionite può causare l’aborto e danni fetali o materni. Materiali e Metodi Una giovane donna, alla 15a settimana di gestazione della sua quarta gravidanza, era accompagnata presso un Ospedale per minacce di aborto. Dopo i primi accertamenti, i sanitari rilevavano presenza di utero subcontratto e perdita di materiale scuro seguito dall’espulsione spontanea del feto all’interno del sacco amniotico ancora integro e ritenzione della placenta. Risultati Dalle risultanze delle indagini istologiche dei campioni di feto e degli annessi fetali e dallo studio della documentazione sanitaria, è stato possibile accertare che l’aborto, con espulsione del sacco amniotico integro contenente il feto immerso nel liquido amniotico, è stato causato dalla corioamnionite acuta emorragica insorta alla 15a settimana di gestazione. Essa rappresenta una causa naturale di aborto spontaneo e non sono stati ravvissati profili di responsabilità professionale a carico dei sanitari che ebbero in cura la signora. Conclusioni La causa dell’aborto prematuro è stata accertata dallo studio istopatologico di feto e annessi (cordone e placenta). Lo studio della placenta come raccomandato dal Gruppo italiano di anatomia patologica dell’embrione, del feto e dei loro annessi (2), è stato determinate per l’accertamento della causa dell’aborto.

Aborto spontaneo tardivo con espulsione del sacco amniotico integro per corioamnionite acuta emorragica

CASCIO, Orazio;GERACI, Diego;
2013-01-01

Abstract

Introduzione La corioamnionite è un’infiammazione acuta delle membrane e del corion placentare, generalmente causata da un’infezione polimicrobica ascendente dalle vie vaginali (1). E’ facilitata nei casi di rottura delle membrane ma può anche verificarsi con membrane integre, e sembra essere molto comune nelle infezioni da Ureaplasma e Mycoplasma Hominis, che si trovano nel tratto genitale inferiore di oltre il 70% delle donne. Piuttosto rara è l’infezione per via ematogena, che può verificarsi nei casi di infezione da Listeria Monocytogenes e nei casi di amniocentesi e prelievo dei villi coriali. È stata anche ipotizzata un’infezione per via anterograda dal peritoneo attraverso le tube di Falloppio. Quando i microrganismi accedono alla cavità uterina, essi rimangono per un periodo di tempo nello spazio deciduale (stadio II): si determina così una reazione infiammatoria localizzata che può in seguito estendersi al corion (corionite). L’infezione può invadere i vasi fetali (coriovasculite) o procedere attraverso l’amnion (corioamnionite) fino all’interessamento della cavità amniotica. Si verifica così il III stadio della infezione intrauterina: l’invasione microbica della cavità amniotica. La corioamnionite può causare l’aborto e danni fetali o materni. Materiali e Metodi Una giovane donna, alla 15a settimana di gestazione della sua quarta gravidanza, era accompagnata presso un Ospedale per minacce di aborto. Dopo i primi accertamenti, i sanitari rilevavano presenza di utero subcontratto e perdita di materiale scuro seguito dall’espulsione spontanea del feto all’interno del sacco amniotico ancora integro e ritenzione della placenta. Risultati Dalle risultanze delle indagini istologiche dei campioni di feto e degli annessi fetali e dallo studio della documentazione sanitaria, è stato possibile accertare che l’aborto, con espulsione del sacco amniotico integro contenente il feto immerso nel liquido amniotico, è stato causato dalla corioamnionite acuta emorragica insorta alla 15a settimana di gestazione. Essa rappresenta una causa naturale di aborto spontaneo e non sono stati ravvissati profili di responsabilità professionale a carico dei sanitari che ebbero in cura la signora. Conclusioni La causa dell’aborto prematuro è stata accertata dallo studio istopatologico di feto e annessi (cordone e placenta). Lo studio della placenta come raccomandato dal Gruppo italiano di anatomia patologica dell’embrione, del feto e dei loro annessi (2), è stato determinate per l’accertamento della causa dell’aborto.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/112085
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