Vengono illustrati i risultati di uno studio volto alla descrizione delle caratteristiche degli eventi a bassa frequenza registrati sul vulcano Etna durante i periodi che hanno preceduto ed accompagnato alcune recenti attività eruttive. Sono state in particolare prese in esame le sequenze di eventi registrate in occasione delle eruzioni di Marzo-Agosto 1983 e Marzo-Luglio e Dicembre 1985, confrontando i risultati ottenuti con quelli osservati per gli eventi a bassa frequenza registrati in occasione dell'eruzione 1991-93. I segnali sismici, acquisiti con sistema analogico, sono stati digitalizzati ed elaborati al fine di studiare le loro caratteristiche nel dominio delle frequenze. Sugli spettri ottenuti si è operata una funzione di fitting esponenziale che ha permesso di evidenziare modalità diverse di decadimento delle ampiezze. Si è infatti osservato che il coefficiente di decadimento w appare essere dipendente dal tempo, mostrando una tendenza a variare dalla fase pre-eruttiva alla fase parossistica e post-eruttiva. Si osservano infatti valori di decadimento più elevati con l'approssimarsi e l'inizio dell'attività eruttiva. Si è inoltre cercato di arrivare ad una classificazione della tipologia di eventi a bassa frequenza registrati all'Etna, basata non solo su una osservazione morfologica ma anche sul loro contenuto in frequenza. A tal fine i segnali campionati sono stati raggruppati in famiglie aventi caratteristiche simili e sulla base di una preliminare classificazione (Falsaperla & Lombardo, 1989) si è proceduto alla individuazione delle tipologie più ricorrenti, ottenendo la "forma d'onda tipo" e "lo spettro tipo" delle varie famiglie riscontrate.
Caratteristiche degli eventi a bassa frequenza registrati nell’area etnea
LOMBARDO, Giuseppe
1998-01-01
Abstract
Vengono illustrati i risultati di uno studio volto alla descrizione delle caratteristiche degli eventi a bassa frequenza registrati sul vulcano Etna durante i periodi che hanno preceduto ed accompagnato alcune recenti attività eruttive. Sono state in particolare prese in esame le sequenze di eventi registrate in occasione delle eruzioni di Marzo-Agosto 1983 e Marzo-Luglio e Dicembre 1985, confrontando i risultati ottenuti con quelli osservati per gli eventi a bassa frequenza registrati in occasione dell'eruzione 1991-93. I segnali sismici, acquisiti con sistema analogico, sono stati digitalizzati ed elaborati al fine di studiare le loro caratteristiche nel dominio delle frequenze. Sugli spettri ottenuti si è operata una funzione di fitting esponenziale che ha permesso di evidenziare modalità diverse di decadimento delle ampiezze. Si è infatti osservato che il coefficiente di decadimento w appare essere dipendente dal tempo, mostrando una tendenza a variare dalla fase pre-eruttiva alla fase parossistica e post-eruttiva. Si osservano infatti valori di decadimento più elevati con l'approssimarsi e l'inizio dell'attività eruttiva. Si è inoltre cercato di arrivare ad una classificazione della tipologia di eventi a bassa frequenza registrati all'Etna, basata non solo su una osservazione morfologica ma anche sul loro contenuto in frequenza. A tal fine i segnali campionati sono stati raggruppati in famiglie aventi caratteristiche simili e sulla base di una preliminare classificazione (Falsaperla & Lombardo, 1989) si è proceduto alla individuazione delle tipologie più ricorrenti, ottenendo la "forma d'onda tipo" e "lo spettro tipo" delle varie famiglie riscontrate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.