Nell’ambito della prevenzione delle infezioni in gravidanza, uno dei momenti fondamentali è rappresentato da una corretta informazione della donna che deve essere istruita sulle misure di prevenzione dell’infezione di agenti infettanti teratogeni. In questo lavoro si è posta l’attenzione su cinque agenti appartenenti al complesso TORCH: Toxoplasma gondii (TOXO), citomegalovirus (CMV), varicella (VZV), rosolia e parvovirus B19 (PVB19). Attraverso la somministrazione di un test, contenente domande di facile comprensione, abbiamo voluto valutare le conoscenze delle gravide rispetto a tali infezioni: consapevolezza della pericolosità dell’infezione primaria in gravidanza, delle vie di trasmissione e conseguente attuazione delle misure igienico-comportamentali atte a ridurre il rischio di contagio. Metodi Lo studio, condotto tra gennaio e settembre 2012, ha visto come protagoniste 206 gravide, che afferivano a pronto soccorso, sala travaglio e reparto di ostetricia e ginecologia dell'A.O.U. Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania. La raccolta dei dati è stata effettuata tramite questionario anonimo assistito. Risultati Il 58% delle 206 gravide erano primipare e avevano una discreta consapevolezza dell'esistenza del complesso TORCH e che esso rappresenta un potenziale rischio. Tali informazioni provenivano da fonti differenti da personale competente (ginecologi e ostetrici) e ciò ingenerava una grande confusione nelle pazienti. La copertura analitica era ottima per TOXO, CMV e Rosolia mentre era pressoché inesistente per VZV e PVB19. Inoltre la conoscenza dello stato di immunità era buona per i primi tre e praticamente nulla per i restanti. Conclusioni L'analisi dei risultati evidenzia la fondamentale importanza della corretta informazione da cui dipende la prevenzione dell'infezione. Nonostante le indagini sierologiche per TOXO e CMV siano eseguite nella stessa misura, per TOXO informazioni corrette portano a rettifica di atteggiamenti a rischio mentre per CMV informazioni scarse o non corrette non portano a correzione di tali atteggiamenti. Quindi, le indagini sierologiche, in assenza di corrette informazioni, risultano un fatto sterile che non porta allo scopo finale della nostra attività: informare, prevenire e, quindi, salvare una vita.

L’IMPATTO DELLA CORRETTA INFORMAZIONE ALLA PAZIENTE NELLA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA AGENTI TORCH

SCALIA, Guido
2013-01-01

Abstract

Nell’ambito della prevenzione delle infezioni in gravidanza, uno dei momenti fondamentali è rappresentato da una corretta informazione della donna che deve essere istruita sulle misure di prevenzione dell’infezione di agenti infettanti teratogeni. In questo lavoro si è posta l’attenzione su cinque agenti appartenenti al complesso TORCH: Toxoplasma gondii (TOXO), citomegalovirus (CMV), varicella (VZV), rosolia e parvovirus B19 (PVB19). Attraverso la somministrazione di un test, contenente domande di facile comprensione, abbiamo voluto valutare le conoscenze delle gravide rispetto a tali infezioni: consapevolezza della pericolosità dell’infezione primaria in gravidanza, delle vie di trasmissione e conseguente attuazione delle misure igienico-comportamentali atte a ridurre il rischio di contagio. Metodi Lo studio, condotto tra gennaio e settembre 2012, ha visto come protagoniste 206 gravide, che afferivano a pronto soccorso, sala travaglio e reparto di ostetricia e ginecologia dell'A.O.U. Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania. La raccolta dei dati è stata effettuata tramite questionario anonimo assistito. Risultati Il 58% delle 206 gravide erano primipare e avevano una discreta consapevolezza dell'esistenza del complesso TORCH e che esso rappresenta un potenziale rischio. Tali informazioni provenivano da fonti differenti da personale competente (ginecologi e ostetrici) e ciò ingenerava una grande confusione nelle pazienti. La copertura analitica era ottima per TOXO, CMV e Rosolia mentre era pressoché inesistente per VZV e PVB19. Inoltre la conoscenza dello stato di immunità era buona per i primi tre e praticamente nulla per i restanti. Conclusioni L'analisi dei risultati evidenzia la fondamentale importanza della corretta informazione da cui dipende la prevenzione dell'infezione. Nonostante le indagini sierologiche per TOXO e CMV siano eseguite nella stessa misura, per TOXO informazioni corrette portano a rettifica di atteggiamenti a rischio mentre per CMV informazioni scarse o non corrette non portano a correzione di tali atteggiamenti. Quindi, le indagini sierologiche, in assenza di corrette informazioni, risultano un fatto sterile che non porta allo scopo finale della nostra attività: informare, prevenire e, quindi, salvare una vita.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/112605
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact