La riflessione sul recupero dei beni culturali pone qui l’accento sulle architetture fortificate alle quali oggi vengono affidate nuove destinazioni d’uso. La memoria evidenzia il delicato rapporto tra le nuove funzioni da assegnare al contenitore storico ed il territorio. Si afferma che solo attraverso un lavoro di équipe (urbanisti, architetti e ingegneri, sociologi, storici dell’arte, economisti, ecc…) si potrà approdare ad un riuso dei BB. CC. sostenibile, congruente e compatibile sia con le istanze storico-formali e tecnologiche della fabbrica che con le istanze storiche, sociali e culturali del territorio nonché dei suoi abitanti, in altri termini con le vocazioni del manufatto e quelle del territorio. Sulla scorta del percorso metodologico delineato viene quindi presentata una proposta di riuso di due castelli della Sicilia orientale scelti come casi emblematici perché caratterizzati da vicende storiche e da contesti culturali nonché da una configurazione spaziale differente. Il castello di Acate, in provincia di Ragusa, sorto alla fine del ‘400 costituisce una residenza fortificata che ha subito nel tempo una serie di modifiche dovute sia all’uso che al terremoto del 1693; il castello di Montalbano Elicona, in provincia di Messina, legato alle dominazioni sveva, angioina e aragonese, ha mantenuto pressoché invariata la sua configurazione originaria e, in virtù della sua posizione geografica, costituisce un’emergenza oltre che architettonica anche paesaggistica.

Il recupero delle architetture fortificate

MOSCHELLA, Angela
2002-01-01

Abstract

La riflessione sul recupero dei beni culturali pone qui l’accento sulle architetture fortificate alle quali oggi vengono affidate nuove destinazioni d’uso. La memoria evidenzia il delicato rapporto tra le nuove funzioni da assegnare al contenitore storico ed il territorio. Si afferma che solo attraverso un lavoro di équipe (urbanisti, architetti e ingegneri, sociologi, storici dell’arte, economisti, ecc…) si potrà approdare ad un riuso dei BB. CC. sostenibile, congruente e compatibile sia con le istanze storico-formali e tecnologiche della fabbrica che con le istanze storiche, sociali e culturali del territorio nonché dei suoi abitanti, in altri termini con le vocazioni del manufatto e quelle del territorio. Sulla scorta del percorso metodologico delineato viene quindi presentata una proposta di riuso di due castelli della Sicilia orientale scelti come casi emblematici perché caratterizzati da vicende storiche e da contesti culturali nonché da una configurazione spaziale differente. Il castello di Acate, in provincia di Ragusa, sorto alla fine del ‘400 costituisce una residenza fortificata che ha subito nel tempo una serie di modifiche dovute sia all’uso che al terremoto del 1693; il castello di Montalbano Elicona, in provincia di Messina, legato alle dominazioni sveva, angioina e aragonese, ha mantenuto pressoché invariata la sua configurazione originaria e, in virtù della sua posizione geografica, costituisce un’emergenza oltre che architettonica anche paesaggistica.
2002
88-8250-035-7
istanza culturale; progetto; fabbrica tradizionale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/113289
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