L’inizio del Novecento è considerato generalmente come un periodo “rivoluzionario” per la storia dell’educazione. Nuovi modelli formativi e nuove culture pedagogiche si generano all’interno di un esteso processo di forte cambiamento che assume connotazioni transnazionali.Un motivo strutturale per l’innovazione del discorso pedagogico, a livello internazionale, riguardò la conquista dello spazio “esterno”, inteso principalmente come spazio di incontro autentico con la Natura e come luogo “oltreconfine” della libertà. Non si trattò appena di scardinare un modello di educazione che identificava i processi educativi principalmente con una sorta di ‘confinamento’ obbligato dentro luoghi “chiusi” (casa e scuola, innanzitutto). Si trattò, effettivamente, di allargare l’orizzonte di visione della pedagogia e di dare credito a una nuova consapevolezza dell’educazione, che in quell’opposizione tra il “dentro” e il “fuori”, trovava un motivo per affermare un pieno diritto di pensare l’educazione come “espansione”dell’umano, non assoggettabile a delimitazioni entro limiti chiusi.
Spazi formativi, modelli e pratiche di educazione all’aperto nel primo Novecento
TODARO, LETTERIO;TOMARCHIO, Maria
2017-01-01
Abstract
L’inizio del Novecento è considerato generalmente come un periodo “rivoluzionario” per la storia dell’educazione. Nuovi modelli formativi e nuove culture pedagogiche si generano all’interno di un esteso processo di forte cambiamento che assume connotazioni transnazionali.Un motivo strutturale per l’innovazione del discorso pedagogico, a livello internazionale, riguardò la conquista dello spazio “esterno”, inteso principalmente come spazio di incontro autentico con la Natura e come luogo “oltreconfine” della libertà. Non si trattò appena di scardinare un modello di educazione che identificava i processi educativi principalmente con una sorta di ‘confinamento’ obbligato dentro luoghi “chiusi” (casa e scuola, innanzitutto). Si trattò, effettivamente, di allargare l’orizzonte di visione della pedagogia e di dare credito a una nuova consapevolezza dell’educazione, che in quell’opposizione tra il “dentro” e il “fuori”, trovava un motivo per affermare un pieno diritto di pensare l’educazione come “espansione”dell’umano, non assoggettabile a delimitazioni entro limiti chiusi.File | Dimensione | Formato | |
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