A critical montage of unpublished materials shows, under a different light, the transition years from the “abstract furies” of Radical Architecture to the construction practice. Between 1978 and 1984, an acceleration has occurred in Adolfo Natalini’s personal development narrated in the book “Figures of Stone”: the intertwining of the early direct experiences on the building sites, the early plans for historical towns and an intense theoretical and conceptual tension produce a highly innovative architectural practice. A plurilingual architecture reminding of Gadda’s register, who was capable of composing learned Italian and dialects into new configurations strong enough to shatter commonplaces and demolish comforting ambiences.

Un montaggio critico di materiali inediti mostra, sotto una luce diversa, gli anni di passaggio dagli “astratti furori” dell’Architettura radicale alla pratica della costruzione. Tra il 1978 e il 1984 si compie nel percorso di Adolfo Natalini un’accelerazione raccontata nel libro “Figure di pietra”: l’intreccio tra le prime esperienze dirette di cantiere, i primi progetti nelle città storiche e una viva tensione teorica e concettuale produce una pratica dell’architettura di forte innovazione. Un’architettura plurilinguistica di gaddiana memoria compone lingua alta e dialetti in nuove configurazioni che hanno la forza dirompente di scardinare luoghi comuni o consolatorie messe in scena.

Linea d'ombra. 1978-1984: Adolfo Natalini tra il Superstudio e l'Architettura

NAVARRA, MARCO
2013-01-01

Abstract

A critical montage of unpublished materials shows, under a different light, the transition years from the “abstract furies” of Radical Architecture to the construction practice. Between 1978 and 1984, an acceleration has occurred in Adolfo Natalini’s personal development narrated in the book “Figures of Stone”: the intertwining of the early direct experiences on the building sites, the early plans for historical towns and an intense theoretical and conceptual tension produce a highly innovative architectural practice. A plurilingual architecture reminding of Gadda’s register, who was capable of composing learned Italian and dialects into new configurations strong enough to shatter commonplaces and demolish comforting ambiences.
2013
978-88-6242-107-2
Un montaggio critico di materiali inediti mostra, sotto una luce diversa, gli anni di passaggio dagli “astratti furori” dell’Architettura radicale alla pratica della costruzione. Tra il 1978 e il 1984 si compie nel percorso di Adolfo Natalini un’accelerazione raccontata nel libro “Figure di pietra”: l’intreccio tra le prime esperienze dirette di cantiere, i primi progetti nelle città storiche e una viva tensione teorica e concettuale produce una pratica dell’architettura di forte innovazione. Un’architettura plurilinguistica di gaddiana memoria compone lingua alta e dialetti in nuove configurazioni che hanno la forza dirompente di scardinare luoghi comuni o consolatorie messe in scena.
Adolfo Natalini; Superstudio; Architettura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/113551
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