La prima edizione critica dei Carteggi di Vincenzo Bellini è in corso di pubblicazione presso la casa editrice Olschki per la prestigiosa collana “Historiae Musicae Cultores. Biblioteca”, diretta da Lorenzo Bianconi. L’edizione si propone alla musicologia internazionale a più di cinquant’anni di distanza da quella realizzata da Luisa Cambi (LUISA CAMBI, Bellini. Epistolario, Milano, Mondadori, 1943) e costituisce la prima ricostruzione integrale del corpus epistolare belliniano, poiché comprende – con le missive del musicista – quelle dei suoi corrispondenti. L’edizione è stata condotta sul modello dei più recenti contributi sugli epistolari ottocenteschi e ha richiesto un complesso approccio interdisciplinare, fondato sull’intersezione delle imprescindibili competenze musicologiche con l’acquisizione dei metodi della filologia e della ricerca storica. Comprende complessivamente 518 lettere reperite presso biblioteche italiane e straniere o segnalate sul mercato antiquario o ancora messe a disposizione da privati. Una parte significativa è costituita da lettere inedite, rinvenute presso l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Accademia dei Concordi a Rovigo, l’Archivio Capitolare di Pistoia, il Musée Royal di Mariemont (Belgio), la Staatsbibliothek di Berlino, la Staats-und Universitätsbibliothek di Amburgo, lo Stadtgeschichtliches Museum e la Universitätsbibliothek di Lipsia, lo Stadtarchiv di Hannover. Altre lettere, delle quali si conosceva l’esistenza ma che risultavano disperse, sono state per la prima volta trascritte direttamente dagli autografi sulla base di criteri scientificamente rigorosi: è il caso delle diciassette missive di una raccolta privata rintracciate presso la Mass Houghton Library a Cambridge (Massachusetts, USA) o ancora delle lettere approdate alla Public Library e alla Pierpont Morgan Library di New York, alla British Library di Londra, alla Bibliothèque Nationale de France, alla Österreichische Nationalbibliotek di Vienna, alla Bibliothèque du Conservatoire Royal de Musique di Bruxelles.La ricostruzione dei carteggi ha permesso da un lato un’inedita indagine sulla specificità delle scrittura di Bellini in rapporto alla “grammatica epistolare” dell’Ottocento, dall’altro una più approfondita conoscenza del percorso artistico e culturale del musicista, del suo lavoro compositivo, della sua personalità artistica e umana.Inoltre i controlli incrociati tra le missive scritte da Bellini e quelle dei suoi corrispondenti si sono rivelati decisivi – oltre che per la conoscenza della vasta rete di relazioni intessute dal compositore di Catania – per l’identificazione di diversi interlocutori presenti nei carteggi, la cui identità era finora ignota agli studiosi.

Vincenzo Bellini Carteggi

SEMINARA, GRAZIELLA
2017-01-01

Abstract

La prima edizione critica dei Carteggi di Vincenzo Bellini è in corso di pubblicazione presso la casa editrice Olschki per la prestigiosa collana “Historiae Musicae Cultores. Biblioteca”, diretta da Lorenzo Bianconi. L’edizione si propone alla musicologia internazionale a più di cinquant’anni di distanza da quella realizzata da Luisa Cambi (LUISA CAMBI, Bellini. Epistolario, Milano, Mondadori, 1943) e costituisce la prima ricostruzione integrale del corpus epistolare belliniano, poiché comprende – con le missive del musicista – quelle dei suoi corrispondenti. L’edizione è stata condotta sul modello dei più recenti contributi sugli epistolari ottocenteschi e ha richiesto un complesso approccio interdisciplinare, fondato sull’intersezione delle imprescindibili competenze musicologiche con l’acquisizione dei metodi della filologia e della ricerca storica. Comprende complessivamente 518 lettere reperite presso biblioteche italiane e straniere o segnalate sul mercato antiquario o ancora messe a disposizione da privati. Una parte significativa è costituita da lettere inedite, rinvenute presso l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Accademia dei Concordi a Rovigo, l’Archivio Capitolare di Pistoia, il Musée Royal di Mariemont (Belgio), la Staatsbibliothek di Berlino, la Staats-und Universitätsbibliothek di Amburgo, lo Stadtgeschichtliches Museum e la Universitätsbibliothek di Lipsia, lo Stadtarchiv di Hannover. Altre lettere, delle quali si conosceva l’esistenza ma che risultavano disperse, sono state per la prima volta trascritte direttamente dagli autografi sulla base di criteri scientificamente rigorosi: è il caso delle diciassette missive di una raccolta privata rintracciate presso la Mass Houghton Library a Cambridge (Massachusetts, USA) o ancora delle lettere approdate alla Public Library e alla Pierpont Morgan Library di New York, alla British Library di Londra, alla Bibliothèque Nationale de France, alla Österreichische Nationalbibliotek di Vienna, alla Bibliothèque du Conservatoire Royal de Musique di Bruxelles.La ricostruzione dei carteggi ha permesso da un lato un’inedita indagine sulla specificità delle scrittura di Bellini in rapporto alla “grammatica epistolare” dell’Ottocento, dall’altro una più approfondita conoscenza del percorso artistico e culturale del musicista, del suo lavoro compositivo, della sua personalità artistica e umana.Inoltre i controlli incrociati tra le missive scritte da Bellini e quelle dei suoi corrispondenti si sono rivelati decisivi – oltre che per la conoscenza della vasta rete di relazioni intessute dal compositore di Catania – per l’identificazione di diversi interlocutori presenti nei carteggi, la cui identità era finora ignota agli studiosi.
2017
978-88-222-6487-9
Scrittura epistolare Drammaturgia Filologia Ricerca storica Corrispondenti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/117160
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