Nella storia del ‘razionalismo’ occidentale il Livre de divinacions di Nicole Oresme (1366) occupa un posto di notevole rilievo. E’ un trattato esplicitamente dedicato a dissuadere il ‘principe’ dal praticare le scienze divinatorie ed è uno dei primi testi che sperimenta nella prosa scientifico-filosofica una ‘nuova’ lingua, il francese. Sebbene l’aspirazione alla pre-conoscenza del futuro sia formalmente condannata in quanto illecita curiositas, è frequente che sovrani e uomini di governo pretendessero di utilizzare l’astrologia per trarne auspici e pronosticazioni. Attraverso citazioni, esempi e narrazioni, Oresme scrive il Livre per convincere Carlo V, il suo re, a non fidarsi troppo dell’astrologia e delle altre scienze divinatorie. Oresme non è il primo che cerchi di confutare l’astrologia, ma è il primo che coniughi astrologia e politica. Già molti avevano confutato l’astrologia su basi teologiche, ma Oresme cerca di dimostrarne gli effetti politicamente nocivi. Oresme sfida il potente ‘partito’ degli astrologi di corte e quasi certamente ne esce sconfitto. Ma è uno dei primi a sollecitare i principi a non cercare negli influssi celesti la causa degli eventi umani, a studiare politica e non astrologia, a far scendere la politica dal cielo e riportarla sulla terra.

Contro la divinazione. Consigli antiastrologici al Re di Francia (1356)

RAPISARDA, Stefano
2009-01-01

Abstract

Nella storia del ‘razionalismo’ occidentale il Livre de divinacions di Nicole Oresme (1366) occupa un posto di notevole rilievo. E’ un trattato esplicitamente dedicato a dissuadere il ‘principe’ dal praticare le scienze divinatorie ed è uno dei primi testi che sperimenta nella prosa scientifico-filosofica una ‘nuova’ lingua, il francese. Sebbene l’aspirazione alla pre-conoscenza del futuro sia formalmente condannata in quanto illecita curiositas, è frequente che sovrani e uomini di governo pretendessero di utilizzare l’astrologia per trarne auspici e pronosticazioni. Attraverso citazioni, esempi e narrazioni, Oresme scrive il Livre per convincere Carlo V, il suo re, a non fidarsi troppo dell’astrologia e delle altre scienze divinatorie. Oresme non è il primo che cerchi di confutare l’astrologia, ma è il primo che coniughi astrologia e politica. Già molti avevano confutato l’astrologia su basi teologiche, ma Oresme cerca di dimostrarne gli effetti politicamente nocivi. Oresme sfida il potente ‘partito’ degli astrologi di corte e quasi certamente ne esce sconfitto. Ma è uno dei primi a sollecitare i principi a non cercare negli influssi celesti la causa degli eventi umani, a studiare politica e non astrologia, a far scendere la politica dal cielo e riportarla sulla terra.
2009
978-88-430-5088-8
vernacularisation; Charles the V; astrology
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2010. Oresme-Rapisarda.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: Non specificato
Dimensione 3.23 MB
Formato Adobe PDF
3.23 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/117187
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact