Geistige Strömungen in Österreich 1867-1918

L’identità nazionale austriaca si è costruita attraverso un processo travagliato e relativamente recente, che si è potuto affermare solo nel corso del Novecento avanzato. Il volume di Albert Fuchs rientra nell’ambito di quelle opere che verso la metà del secolo scorso contribuirono all’edificazione di una coscienza collettiva nazionale fondata sulla conoscenza delle idee, delle strutture e delle personalità che hanno reso così peculiare l’esperienza austriaca tra la seconda metà dell’Ottocento e il crollo dell’Impero asburgico. È inoltre un testo esemplare di quella singolare teoria organica della nazione che intellettuali e politici austriaci di orientamento comunista svilupparono, a partire dalla fine degli anni Trenta, cogliendo e valorizzando quei caratteri distintivi della nazione culturale austriaca in un momento in cui la germanicità si presentava nella veste feroce dell’occupazione e dell’oppressione nazista. Concepita e scritta durante l’esilio in Inghilterra, a cui l’autore, intellettuale ebreo antifascista, fu costretto dal 1938, l’opera testimonia pertanto un percorso biografico intellettuale, teso alla ricerca di un’identità, personale e insieme di una nazione, in un’epoca profondamente segnata dal ruolo preponderante delle ideologie. Storia di correnti di pensiero politiche, filosofiche ed economiche e nello stesso tempo storia di partiti, vicende parlamentari e governative, opinione pubblica e personaggi più o meno noti, Correnti di pensiero in Austria 1867-1918, può rappresentare per il lettore italiano una stimolante integrazione di quell’affascinante Mito asburgico incentrato prevalentemente sull’arte e la letteratura della Vienna fin de siècle.