Obiettivi didattici: illustrare i reperti radiologici delle patologie neuro-oftalmologiche e orbitali. Descrivere le linee guida nella scelta delle metodiche di imaging in neuro-oftalmologia. Introduzione: lo scopo dell’imaging in oftalmologia è quello di identificare e localizzare le lesioni lungo il decorso della via ottica. Le patologie orbitali riconoscono diversi agenti eziologici (congeniti, traumatici, infiammatori, vascolari, neoplastici) e da un punto di vista topografico si distinguono in: intraoculari, intraconali, extraconali-intaorbitali, extraconali-extraorbitali, lacrimali. Descrizione: Illustriamo i reperti radiologici delle principali malattie neuro-oftalmologiche ed orbitali con riferimento alla diagnosi differenziale. Riassumiamo le linee guida nella scelta delle metodiche di imaging in neuro-oftalmologia. L'ecografia è la metodica di scelta nelle lesioni del globo oculare. La TC è utile nella valutazione delle patologie dell’orbita (tumori, traumi, tireopatia) e nei pazienti con sospetta emorragia cerebrale. La RM è la metodica di scelta nelle lesioni sellari e parasellari e nelle patologie del nervo ottico: tumori, malattie demielinizzanti, processi infiammatori. Le tecniche angiografiche e venografiche sono utili nello studio delle malattie vascolari (aneurismi, trombosi dei seni venosi). L’imaging funzionale è utile nel sospetto di alterazioni metaboliche. Conclusioni: La comunicazione tra radiologo e oculista è fondamentale nella scelta della metodica e nell’interpretazione dell’imaging.

Imaging e linee guida delle malattie neuro-oftalmologiche e dell’orbita

FOTI, Pietro Valerio;PALMUCCI, STEFANO;
2010-01-01

Abstract

Obiettivi didattici: illustrare i reperti radiologici delle patologie neuro-oftalmologiche e orbitali. Descrivere le linee guida nella scelta delle metodiche di imaging in neuro-oftalmologia. Introduzione: lo scopo dell’imaging in oftalmologia è quello di identificare e localizzare le lesioni lungo il decorso della via ottica. Le patologie orbitali riconoscono diversi agenti eziologici (congeniti, traumatici, infiammatori, vascolari, neoplastici) e da un punto di vista topografico si distinguono in: intraoculari, intraconali, extraconali-intaorbitali, extraconali-extraorbitali, lacrimali. Descrizione: Illustriamo i reperti radiologici delle principali malattie neuro-oftalmologiche ed orbitali con riferimento alla diagnosi differenziale. Riassumiamo le linee guida nella scelta delle metodiche di imaging in neuro-oftalmologia. L'ecografia è la metodica di scelta nelle lesioni del globo oculare. La TC è utile nella valutazione delle patologie dell’orbita (tumori, traumi, tireopatia) e nei pazienti con sospetta emorragia cerebrale. La RM è la metodica di scelta nelle lesioni sellari e parasellari e nelle patologie del nervo ottico: tumori, malattie demielinizzanti, processi infiammatori. Le tecniche angiografiche e venografiche sono utili nello studio delle malattie vascolari (aneurismi, trombosi dei seni venosi). L’imaging funzionale è utile nel sospetto di alterazioni metaboliche. Conclusioni: La comunicazione tra radiologo e oculista è fondamentale nella scelta della metodica e nell’interpretazione dell’imaging.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/247805
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