Obiettivi: valutare le possibilità diagnostiche della RM nella patologia funzionale del pavimento pelvico e confrontarle con quelle della defecografia tradizionale (DT). Materiale e metodi: 10 pazienti con sospetto clinico di patologia funzionale del pavimento pelvico sono stati sottoposti ad esame dinamico della pelvi con RM. Previa distensione dell’ampolla rettale con aria, sono state acquisite immagini SSFSE T2-pesate (risoluzione temporale 1 secondo) sul piano sagittale mediano, con paziente a riposo, durante massima contrazione dello sfintere anale, e sotto ponzamento. I reperti osservati sono stati confrontati con quelli di un gruppo di volontari sani e con i risultati della DT. Risultati: grazie all’elevata risoluzione temporale e di contrasto la RM ha visualizzato le modificazioni della posizione degli organi pelvici rispetto alla linea pubo-coccigea inferiore. È stata osservata un’elevata correlazione fra i reperti della DT e quelli della RM. Nei casi di enterocele, dove la DT evidenzia segni indiretti, la RM ne ha consentito l’identificazione e la caratterizzazione. Nella sindrome da spasticità del pavimento pelvico la RM ha dimostrato l’ipertrofia e la contrazione paradossa del muscolo pubo-rettale. Conclusioni: la RM può sostituire la DT nella diagnosi delle patologie del pavimento pelvico, fornendo informazioni determinanti nella programmazione terapeutica. La mancanza di radiazioni ionizzanti rende la RM l’esame di prima istanza nel follow-up post-chirurgico.

Imaging dinamico del pavimento pelvico: confronto fra RM e defecografia tradizionale

FOTI, Pietro Valerio;
2006-01-01

Abstract

Obiettivi: valutare le possibilità diagnostiche della RM nella patologia funzionale del pavimento pelvico e confrontarle con quelle della defecografia tradizionale (DT). Materiale e metodi: 10 pazienti con sospetto clinico di patologia funzionale del pavimento pelvico sono stati sottoposti ad esame dinamico della pelvi con RM. Previa distensione dell’ampolla rettale con aria, sono state acquisite immagini SSFSE T2-pesate (risoluzione temporale 1 secondo) sul piano sagittale mediano, con paziente a riposo, durante massima contrazione dello sfintere anale, e sotto ponzamento. I reperti osservati sono stati confrontati con quelli di un gruppo di volontari sani e con i risultati della DT. Risultati: grazie all’elevata risoluzione temporale e di contrasto la RM ha visualizzato le modificazioni della posizione degli organi pelvici rispetto alla linea pubo-coccigea inferiore. È stata osservata un’elevata correlazione fra i reperti della DT e quelli della RM. Nei casi di enterocele, dove la DT evidenzia segni indiretti, la RM ne ha consentito l’identificazione e la caratterizzazione. Nella sindrome da spasticità del pavimento pelvico la RM ha dimostrato l’ipertrofia e la contrazione paradossa del muscolo pubo-rettale. Conclusioni: la RM può sostituire la DT nella diagnosi delle patologie del pavimento pelvico, fornendo informazioni determinanti nella programmazione terapeutica. La mancanza di radiazioni ionizzanti rende la RM l’esame di prima istanza nel follow-up post-chirurgico.
2006
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/247865
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