La costruzione del petrolchimico Anic Gela, a seguito della scoperta del petrolio nel 1956, segna l'inizio del grande sogno industriale per il Sud. Enrico Mattei, attraverso il braccio operativo dell'Ufficio Cinema guidato da Pasquale Ojetti, dà vita a una narrazione nitida e coerente che rappresenta con convincente realismo cinematografico la miseria del mondo rurale siciliano. Il racconto incalzante e ostinato dei documentari d'impresa prodotti dall'eni mette in evidenza la necessità di avviare nel più breve tempo possibile un radicale processo di modernizzazione di tutto il Mezzogiorno. È lo Stato italiano a chiederlo, per mezzo dei finanziamenti del Ministero delle Partecipazioni Statali, ma è anche l'intenzione dichiarata a più riprese e con convinzione dallo stesso ingegnere Mattei, che chiama a raccolta i nomi più importanti del cinema documentario del tempo: Vittorio De Seta, Joris Ivens, i fratelli Taviani e Valentino Orsini, Gilbert Bovay, Giuseppe Ferrara, Piero Nelli e Massimo Mida. Questa narrazione entusiasmante e positiva comincia a essere messa in discussione intorno all'inizio degli anni Settanta, in corrispondenza con la crisi petrolifera del 1973, le domeniche senz'auto e la perdita dei primi posti di lavoro nelle raffinerie e nelle industrie chimiche meridionali. Al sogno industriale si sostituisce, in maniera progressiva e irreversibile, una nuova narrazione di segno opposto, quella dell'inquinamento, del rischio ambientale e dei problemi per la salute dei lavoratori e dei cittadini che risiedono nei pressi degli impianti. La sostituzione del sogno con l'incubo avviene con una certa rapidità e con un'efficacia sorprendente. Il volume si compone di quattro capitoli. Il primo fornisce le coordinate storiche per intendere in che modo venisse rappresentata la condizione sociale siciliana; il secondo analizza il caso di studio, esaminando ogni singolo documentario prodotto dall'eni sul petrolchimico di Gela; il terzo infine segue le linee narrative centrifughe sul ruolo simbolico che assunse la morte di Mattei, argomento a cui l'eni dedicherà ben tre documentari televisivi; il quarto si concentra sulla fine del sogno di modernizzazione industriale e sulla lotta ambientalista, spingendosi fino ai nostri giorni con le prese di posizione del Movimento 5 Stelle. L'appendice del volume, infine, propone una serie di interviste: Andrea Segre, regista del documentario di prossima uscita I sogni del lago salato, sul parallelismo tra l'attuale boom economico del Kazakistan, dopo la scoperta dei giacimenti di gas naturale da parte dell'eni, e quello di Gela degli anni Cinquanta; Fabrizio Nardo, Assessore all'Ambiente del Comune di Gela per 18 giorni; Simone Siciliano, attuale Assessore all'Ambiente, con delega all'Energia e Sviluppo economico. Sono presenti inoltre anche alcune trascrizioni delle interviste video ai pionieri di Gela, che parteciparono alla costruzione del petrolchimico tra il 1959 e il 1964 e la riproduzione anastatica di alcuni documenti inediti, custoditi presso l'Archivio Storico dell'eni.

Per una speranza affamata. Il sogno industriale in Sicilia nei documentari dell’eni

DE FILIPPO, ALESSANDRO
2016-01-01

Abstract

La costruzione del petrolchimico Anic Gela, a seguito della scoperta del petrolio nel 1956, segna l'inizio del grande sogno industriale per il Sud. Enrico Mattei, attraverso il braccio operativo dell'Ufficio Cinema guidato da Pasquale Ojetti, dà vita a una narrazione nitida e coerente che rappresenta con convincente realismo cinematografico la miseria del mondo rurale siciliano. Il racconto incalzante e ostinato dei documentari d'impresa prodotti dall'eni mette in evidenza la necessità di avviare nel più breve tempo possibile un radicale processo di modernizzazione di tutto il Mezzogiorno. È lo Stato italiano a chiederlo, per mezzo dei finanziamenti del Ministero delle Partecipazioni Statali, ma è anche l'intenzione dichiarata a più riprese e con convinzione dallo stesso ingegnere Mattei, che chiama a raccolta i nomi più importanti del cinema documentario del tempo: Vittorio De Seta, Joris Ivens, i fratelli Taviani e Valentino Orsini, Gilbert Bovay, Giuseppe Ferrara, Piero Nelli e Massimo Mida. Questa narrazione entusiasmante e positiva comincia a essere messa in discussione intorno all'inizio degli anni Settanta, in corrispondenza con la crisi petrolifera del 1973, le domeniche senz'auto e la perdita dei primi posti di lavoro nelle raffinerie e nelle industrie chimiche meridionali. Al sogno industriale si sostituisce, in maniera progressiva e irreversibile, una nuova narrazione di segno opposto, quella dell'inquinamento, del rischio ambientale e dei problemi per la salute dei lavoratori e dei cittadini che risiedono nei pressi degli impianti. La sostituzione del sogno con l'incubo avviene con una certa rapidità e con un'efficacia sorprendente. Il volume si compone di quattro capitoli. Il primo fornisce le coordinate storiche per intendere in che modo venisse rappresentata la condizione sociale siciliana; il secondo analizza il caso di studio, esaminando ogni singolo documentario prodotto dall'eni sul petrolchimico di Gela; il terzo infine segue le linee narrative centrifughe sul ruolo simbolico che assunse la morte di Mattei, argomento a cui l'eni dedicherà ben tre documentari televisivi; il quarto si concentra sulla fine del sogno di modernizzazione industriale e sulla lotta ambientalista, spingendosi fino ai nostri giorni con le prese di posizione del Movimento 5 Stelle. L'appendice del volume, infine, propone una serie di interviste: Andrea Segre, regista del documentario di prossima uscita I sogni del lago salato, sul parallelismo tra l'attuale boom economico del Kazakistan, dopo la scoperta dei giacimenti di gas naturale da parte dell'eni, e quello di Gela degli anni Cinquanta; Fabrizio Nardo, Assessore all'Ambiente del Comune di Gela per 18 giorni; Simone Siciliano, attuale Assessore all'Ambiente, con delega all'Energia e Sviluppo economico. Sono presenti inoltre anche alcune trascrizioni delle interviste video ai pionieri di Gela, che parteciparono alla costruzione del petrolchimico tra il 1959 e il 1964 e la riproduzione anastatica di alcuni documenti inediti, custoditi presso l'Archivio Storico dell'eni.
2016
978-88-99559-04-5
industrializzazione; deindustrializzazione; eni; Gela; Sicilia; petrolio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/249225
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