Il confronto tra serial di epoche diverse, Perry Mason del 1958 e CSI del 2003, ha permesso di individuare linee di continuità e differenze nel doppiaggio televisivo dall’inglese, in una duplice accezione. Da una parte si è cercata l’effettiva rispondenza dell’italiano tradotto a quello parlato contemporaneo, all’altra se ne è rilevato il livello di interferenza dall’inglese del testo di partenza. L’approccio diacronico ha consentito di rilevare una maggiore influenza dell’inglese nel doppiaggio dei serial contemporanei, non da leggersi però nel senso di una massiccia accettazione di tratti stranieri. Infatti non ci si trova di fronte a quelle che potrebbero connotarsi come “pseudo traduzioni” in cui sintassi e lessico sono gestiti indipendentemente dalla pragmatica e dalle regole distributive italiane. I doppiatori di oggi appaiono più attenti nei confronti di interferenze che potremmo definire “classiche”, come l’inversione di determinato e determinante. Però l’influsso inglese appare più massiccio per quel che riguarda la funzione connotativa della lingua, legata a quel senso di tecnicità che fa sì che l’italiano sia più permeabile a un gran numero di sigle, di scritte straniere o di ancoraggi visivi del testo che hanno un effetto straniante sullo spettatore. Rispetto alla traduzione letteraria o scientifica, più controllata perché operata su testi dotati di maggior prestigio, il doppiaggio televisivo è maggiormente soggetto alla legge dell’interferenza (Toury 1995; Pavesi 2005; Garzone 2005), per cui fenomeni della configurazione del testo di partenza influenzano quello di arrivo. L’analisi ha permesso di individuare la dinamica tra interferenze “negative”, che portano a una deviazione dalle regole nella lingua di arrivo, e interferenze “positive”, che determinano un aumento d’uso di strutture comunque presenti nel sistema di arrivo (in particolare i sistemi di topicalizzazione, l’esplicitazione ridondante del soggetto, o l’uso sovrabbondante del congiuntivo).

Dalla scena del delitto alla scena del crimine: l'italiano doppiato da "Perry Mason" a "CSI"

MOTTA, DARIA
2013-01-01

Abstract

Il confronto tra serial di epoche diverse, Perry Mason del 1958 e CSI del 2003, ha permesso di individuare linee di continuità e differenze nel doppiaggio televisivo dall’inglese, in una duplice accezione. Da una parte si è cercata l’effettiva rispondenza dell’italiano tradotto a quello parlato contemporaneo, all’altra se ne è rilevato il livello di interferenza dall’inglese del testo di partenza. L’approccio diacronico ha consentito di rilevare una maggiore influenza dell’inglese nel doppiaggio dei serial contemporanei, non da leggersi però nel senso di una massiccia accettazione di tratti stranieri. Infatti non ci si trova di fronte a quelle che potrebbero connotarsi come “pseudo traduzioni” in cui sintassi e lessico sono gestiti indipendentemente dalla pragmatica e dalle regole distributive italiane. I doppiatori di oggi appaiono più attenti nei confronti di interferenze che potremmo definire “classiche”, come l’inversione di determinato e determinante. Però l’influsso inglese appare più massiccio per quel che riguarda la funzione connotativa della lingua, legata a quel senso di tecnicità che fa sì che l’italiano sia più permeabile a un gran numero di sigle, di scritte straniere o di ancoraggi visivi del testo che hanno un effetto straniante sullo spettatore. Rispetto alla traduzione letteraria o scientifica, più controllata perché operata su testi dotati di maggior prestigio, il doppiaggio televisivo è maggiormente soggetto alla legge dell’interferenza (Toury 1995; Pavesi 2005; Garzone 2005), per cui fenomeni della configurazione del testo di partenza influenzano quello di arrivo. L’analisi ha permesso di individuare la dinamica tra interferenze “negative”, che portano a una deviazione dalle regole nella lingua di arrivo, e interferenze “positive”, che determinano un aumento d’uso di strutture comunque presenti nel sistema di arrivo (in particolare i sistemi di topicalizzazione, l’esplicitazione ridondante del soggetto, o l’uso sovrabbondante del congiuntivo).
2013
978-88-548-5345-4
doppiaggio televisivo; interferenze; lingua italiana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/249620
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