Como è e resta un osservatorio privilegiato non solo per la quantità e la qualità degli edifici dell’XI secolo esistenti nell’antica provincia (che era estesa a tutto l’attuale territorio della Provincia di Lecco, a parte di quella di Varese nonché a un frammento di territorio svizzero), ma anche riguardo la tutela e i restauri che qui furono realizzatiin grande anticipo rispetto al territorio nazionale. Una stagione effervescente che vede nelle figure del canonico Vincenzo Barelli (1807-1890) e di don Serafino Balestra (1831-1886) i due indiscussi pionieri di quelladisciplina che qui muoveva(e non troppo silenziosamente, graziealla diffusione chene fece Camillo Boito) i suoi primi passi.La collaborazione fattiva e costruttiva con il CéSCM di Poitiers, con la storicadell’arte Marie-Thérèse Camus e con la famiglia Demenge ha fornito l’opportunità dell’accessonon oneroso ai rivelatori carnets di Fernand de Dartein, autore dell’Étude sur l’architecture lombarde (Parigi 1865-1882) ed ha determinato un nuovo e significativo passo in avanti nella conoscenzadi queste fabbriche, integrando un quadro già ricco di informazioni.Il volume promuove la valorizzazione culturale di questo patrimonio.
Fernand De Dartein e l’architettura romanica comasca. Viaggio in un archivio inesplorato
BELLA, TANCREDI MARIA;
2015-01-01
Abstract
Como è e resta un osservatorio privilegiato non solo per la quantità e la qualità degli edifici dell’XI secolo esistenti nell’antica provincia (che era estesa a tutto l’attuale territorio della Provincia di Lecco, a parte di quella di Varese nonché a un frammento di territorio svizzero), ma anche riguardo la tutela e i restauri che qui furono realizzatiin grande anticipo rispetto al territorio nazionale. Una stagione effervescente che vede nelle figure del canonico Vincenzo Barelli (1807-1890) e di don Serafino Balestra (1831-1886) i due indiscussi pionieri di quelladisciplina che qui muoveva(e non troppo silenziosamente, graziealla diffusione chene fece Camillo Boito) i suoi primi passi.La collaborazione fattiva e costruttiva con il CéSCM di Poitiers, con la storicadell’arte Marie-Thérèse Camus e con la famiglia Demenge ha fornito l’opportunità dell’accessonon oneroso ai rivelatori carnets di Fernand de Dartein, autore dell’Étude sur l’architecture lombarde (Parigi 1865-1882) ed ha determinato un nuovo e significativo passo in avanti nella conoscenzadi queste fabbriche, integrando un quadro già ricco di informazioni.Il volume promuove la valorizzazione culturale di questo patrimonio.File | Dimensione | Formato | |
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