L’analisi degli aspetti della romanizzazione delle diverse province dell’Impero romano è divenuta oggi uno dei campi di ricerca meglio approfonditi, sia nelle sue implicazioni storiche che in quelle archeologiche e sociali. È a tutti ben noto come le vivaci discussioni su questo tema siano state indirizzate ad indagare non solamente i risultati, e quindi, gli effetti emersi da un siffatto processo, quanto a cogliere piuttosto la natura del processo stesso, ed in particolare, le modalità, le dinamiche socio-culturali che hanno condotto all’affermazione di certi risultati. L’utilizzo di questo approccio di analisi ha portato ad una valutazione, sia nella porzione occidentale che in quella orientale dell’impero di Roma, dei diversi livelli culturali delle popolazioni locali e, quindi, delle modificazioni che tali culture avrebbero subìto al momento dell’arrivo della “autorità romana”. I vivaci dibattiti che sul tema si sono incrementati in quest’ultimo decennio sono serviti a chiarire alcuni concetti: uno fra tutti che non appare più possibile parlare di supremazia della “nuova” cultura romana sulle genti conquistate ma che è invece forse più corretto pensare ad interconnessioni non più unilaterali ma certamente bilaterali e, sicuramente, multidirezionali che documentano il trasferimento e/o l’adattamento di culture, modelli, sistemi economici, etc. Il contributo partendo da una rilettura della documentazione archeologica e rivedendo, in particolare, i contetsi produttivi sinora noti cerca di individuare possibili chiavi per la ricostruzione degli aspetti di archeologia della produzione nella prima provincia dell'Impero.

Economia, territorio ed officine ceramiche nella Sicilia tardo ellenistica. Alcune riflessioni su identità, integrazione ed innovazione

MALFITANA, DANIELE
2006-01-01

Abstract

L’analisi degli aspetti della romanizzazione delle diverse province dell’Impero romano è divenuta oggi uno dei campi di ricerca meglio approfonditi, sia nelle sue implicazioni storiche che in quelle archeologiche e sociali. È a tutti ben noto come le vivaci discussioni su questo tema siano state indirizzate ad indagare non solamente i risultati, e quindi, gli effetti emersi da un siffatto processo, quanto a cogliere piuttosto la natura del processo stesso, ed in particolare, le modalità, le dinamiche socio-culturali che hanno condotto all’affermazione di certi risultati. L’utilizzo di questo approccio di analisi ha portato ad una valutazione, sia nella porzione occidentale che in quella orientale dell’impero di Roma, dei diversi livelli culturali delle popolazioni locali e, quindi, delle modificazioni che tali culture avrebbero subìto al momento dell’arrivo della “autorità romana”. I vivaci dibattiti che sul tema si sono incrementati in quest’ultimo decennio sono serviti a chiarire alcuni concetti: uno fra tutti che non appare più possibile parlare di supremazia della “nuova” cultura romana sulle genti conquistate ma che è invece forse più corretto pensare ad interconnessioni non più unilaterali ma certamente bilaterali e, sicuramente, multidirezionali che documentano il trasferimento e/o l’adattamento di culture, modelli, sistemi economici, etc. Il contributo partendo da una rilettura della documentazione archeologica e rivedendo, in particolare, i contetsi produttivi sinora noti cerca di individuare possibili chiavi per la ricostruzione degli aspetti di archeologia della produzione nella prima provincia dell'Impero.
2006
9788884923660
Officine ceramiche ; Sicilia tardo ellenistica; Identità, integrazione ed innovazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/252786
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