Matteo Raeli scelse volontariamente la via dell’esilio dopo il fallimento della rivoluzione del 1848 in Sicilia e seguì a Malta Ruggero Settimo che lo nominò suo segretario personale. Sull’isola divenne un punto di riferimento per la rete dell’emigrazione politica in Europa, mantenendo un distacco lucido e razionale rispetto alle querelles ideologiche che dividevano la cospirazione italiana all’estero. Partecipò alla preparazione di numerosi progetti per l’unificazione nazionale, rifiutando ogni ipotesi che prevedesse l’indipendenza della Sicilia e cercando la mediazione e il coinvolgimento del governo britannico e delle altre potenze liberali per la soluzione della questione italiana.
Un outsider dell’esilio. Matteo Raeli a Malta (1849-1860)
PULVIRENTI, CHIARA MARIA
In corso di stampa
Abstract
Matteo Raeli scelse volontariamente la via dell’esilio dopo il fallimento della rivoluzione del 1848 in Sicilia e seguì a Malta Ruggero Settimo che lo nominò suo segretario personale. Sull’isola divenne un punto di riferimento per la rete dell’emigrazione politica in Europa, mantenendo un distacco lucido e razionale rispetto alle querelles ideologiche che dividevano la cospirazione italiana all’estero. Partecipò alla preparazione di numerosi progetti per l’unificazione nazionale, rifiutando ogni ipotesi che prevedesse l’indipendenza della Sicilia e cercando la mediazione e il coinvolgimento del governo britannico e delle altre potenze liberali per la soluzione della questione italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.