Gli isopodi oniscidei presentano, così come altri sottordini di Peracaridi, un peculiare modello di spermatozoo aflagellato la cui organizzazione è stata già da tempo oggetto di numerose indagini ultrastrutturali (BLANCHARD et al., 1961; REGER, 1964, 1966; FAIN-MAUREL, 1966; REGER e FAIN-MAUREL, 1973; COTELLI et al., 1976; LONGO e MUSMECI, 2002) che, tuttavia, non hanno mai chiarito il preciso significato della complessa organizzazione dell’acrosoma, il ruolo della lunga, elastica coda dalla struttura paracristallina e, soprattutto, i suoi meccanismi di interazione con il gamete femminile. La nostra ricerca, condotta al microscopio a fluorescenza sugli spermatozoi di alcune specie del genere Armadillidium incubati in FITC-falloidina ha, per la prima volta, consentito di evidenziare la presenza di una consistente quantità di F-actina nella regione apicale della testa spermatica. L’incubazione in una soluzione di falloidina coniugata con oro colloidale di sezioni ultrasottili di spermatozoi inclusi in Lowicryl KM4 ha dimostrato che l’ F-actina è localizzata a livello di parte dell’acrosoma, nella regione citoplasmatica compresa tra acrosoma e nucleo ed, inoltre, all’interno del sottile anello citoplasmatico che circonda la porzione più apicale del nucleo stesso. Sebbene lo spermatozoo degli oniscidei sia da sempre ritenuto totalmente immotile, la scoperta della presenza di un citoscheletro di F-actina ci induce ad avanzare l’ipotesi di una possibile acquisizione della motilità al momento della sua interazione con il gamete femminile, ipotesi, ovviamente, tutta da verificare. Un’ulteriore indagine ultrastrutturale concernente gli aspetti relativi alla conservazione a lungo termine degli spermatozoi all’interno dell’apparato genitale femminile ha messo in evidenza l’esistenza di diffusi fenomeni di spermiofagia osservabili sia nel ricettacolo seminale sia nell’ovario, attività spermiofagica che sembra riguardare esclusivamente la sola coda spermatica il cui ruolo, sinora sconosciuto, sarebbe quello di rappresentare un consistente investimento trofico paterno nei riguardi del processo riproduttivo.

Nuove acquisizioni sull’organizzazione dello spermatozoo degli isopodi oniscidei (Crustacea)

MAZZEI, VERONICA;
2011-01-01

Abstract

Gli isopodi oniscidei presentano, così come altri sottordini di Peracaridi, un peculiare modello di spermatozoo aflagellato la cui organizzazione è stata già da tempo oggetto di numerose indagini ultrastrutturali (BLANCHARD et al., 1961; REGER, 1964, 1966; FAIN-MAUREL, 1966; REGER e FAIN-MAUREL, 1973; COTELLI et al., 1976; LONGO e MUSMECI, 2002) che, tuttavia, non hanno mai chiarito il preciso significato della complessa organizzazione dell’acrosoma, il ruolo della lunga, elastica coda dalla struttura paracristallina e, soprattutto, i suoi meccanismi di interazione con il gamete femminile. La nostra ricerca, condotta al microscopio a fluorescenza sugli spermatozoi di alcune specie del genere Armadillidium incubati in FITC-falloidina ha, per la prima volta, consentito di evidenziare la presenza di una consistente quantità di F-actina nella regione apicale della testa spermatica. L’incubazione in una soluzione di falloidina coniugata con oro colloidale di sezioni ultrasottili di spermatozoi inclusi in Lowicryl KM4 ha dimostrato che l’ F-actina è localizzata a livello di parte dell’acrosoma, nella regione citoplasmatica compresa tra acrosoma e nucleo ed, inoltre, all’interno del sottile anello citoplasmatico che circonda la porzione più apicale del nucleo stesso. Sebbene lo spermatozoo degli oniscidei sia da sempre ritenuto totalmente immotile, la scoperta della presenza di un citoscheletro di F-actina ci induce ad avanzare l’ipotesi di una possibile acquisizione della motilità al momento della sua interazione con il gamete femminile, ipotesi, ovviamente, tutta da verificare. Un’ulteriore indagine ultrastrutturale concernente gli aspetti relativi alla conservazione a lungo termine degli spermatozoi all’interno dell’apparato genitale femminile ha messo in evidenza l’esistenza di diffusi fenomeni di spermiofagia osservabili sia nel ricettacolo seminale sia nell’ovario, attività spermiofagica che sembra riguardare esclusivamente la sola coda spermatica il cui ruolo, sinora sconosciuto, sarebbe quello di rappresentare un consistente investimento trofico paterno nei riguardi del processo riproduttivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/255526
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