Questo paper intende rispondere alle domande: le imprese internazionalizzate riescono a mantenere vantaggi competitivi superoiori, rispetto alle non internazionalizzate, durante la transizione da un periodo di prosperità economica a uno di crisi? Quali fattori spiegano questo fenomeno? La tesi che si propone è la seguente: l’internazionalizzazione permette alle imprese di resistere meglio alla crisi, rispetto alle non internazionalizzate, per lo sfruttamento dei precipui vantaggi connessi all’operare sui mercati internazionali. A tal fine, il lavoro mette a confronto l’andamento delle performance delle imprese internazionalizzate con quelle non internazionalizzate, nei periodi precedenti (2006- 2007), più intensi (2008-2009-2010) e successivi alla crisi (2011-2012), appartenenti a tre dei settori che più rappresentano il Made in Italy sui mercati esteri (Arredamento, Alimentare, Abbigliamento). I risultati dell’indagine empirica supportano la tesi secondo la quale le migliori performance delle imprese internazionalizzate, rispetto a quelle che operano sul solo mercato nazionale, sono dovute allo sfruttamento di specifici vantaggi connessi all’operare sui mercati esteri.
Imprese internazionalizzate e competitività pre e post crisi: un’indagine sulle performance del Made in Italy
GARRAFFO, Francesco
2015-01-01
Abstract
Questo paper intende rispondere alle domande: le imprese internazionalizzate riescono a mantenere vantaggi competitivi superoiori, rispetto alle non internazionalizzate, durante la transizione da un periodo di prosperità economica a uno di crisi? Quali fattori spiegano questo fenomeno? La tesi che si propone è la seguente: l’internazionalizzazione permette alle imprese di resistere meglio alla crisi, rispetto alle non internazionalizzate, per lo sfruttamento dei precipui vantaggi connessi all’operare sui mercati internazionali. A tal fine, il lavoro mette a confronto l’andamento delle performance delle imprese internazionalizzate con quelle non internazionalizzate, nei periodi precedenti (2006- 2007), più intensi (2008-2009-2010) e successivi alla crisi (2011-2012), appartenenti a tre dei settori che più rappresentano il Made in Italy sui mercati esteri (Arredamento, Alimentare, Abbigliamento). I risultati dell’indagine empirica supportano la tesi secondo la quale le migliori performance delle imprese internazionalizzate, rispetto a quelle che operano sul solo mercato nazionale, sono dovute allo sfruttamento di specifici vantaggi connessi all’operare sui mercati esteri.File | Dimensione | Formato | |
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