Nella nostra società sempre più globalizzata, il dialetto continua a essere una parte importante del bagaglio linguistico che ciascuno si porta dietro nel viaggio della vita, arricchendolo sempre di altri frammenti provenienti da nuovi percorsi ed esperienze. In Sicilia, come nel resto d’Italia e in altri Paesi europei, i dialetti locali, pur subendo una forte riduzione nell’uso, incalzati dalla sempre più vasta diffusione delle lingue nazionali, continuano, infatti, a svolgere funzioni significative nella comunicazione quotidiana, anche in quella dei giovani. Questo volume propone una riflessione approfondita sulle ragioni per le quali parlando si passa spesso dall’italiano al dialetto e viceversa, a volte senza neanche accorgersene, ma comunque con particolari scopi ed effetti comunicativi: avvicinarsi all’interlocutore o prenderne le distanze; esprimere con più enfasi stati d’animo, affetti, sentimenti quali rabbia, collera o anche gioia e tenerezza; riportare le parole altrui; dare libero sfogo alla creatività personale o per finalità ludiche e scherzose. È quanto fanno soprattutto i giovani, che, specialmente nella comunicazione mediata dal computer, si divertono a mescolare “pezzi” di lingue e dialetti diversi, allo scopo di esprimere una identità composita, formata da componenti locali e nazionali, ma anche cosmopolite e globalizzate.

Parlare italiano e dialetto in Sicilia

ALFONZETTI, Giovanna Marina
2017-01-01

Abstract

Nella nostra società sempre più globalizzata, il dialetto continua a essere una parte importante del bagaglio linguistico che ciascuno si porta dietro nel viaggio della vita, arricchendolo sempre di altri frammenti provenienti da nuovi percorsi ed esperienze. In Sicilia, come nel resto d’Italia e in altri Paesi europei, i dialetti locali, pur subendo una forte riduzione nell’uso, incalzati dalla sempre più vasta diffusione delle lingue nazionali, continuano, infatti, a svolgere funzioni significative nella comunicazione quotidiana, anche in quella dei giovani. Questo volume propone una riflessione approfondita sulle ragioni per le quali parlando si passa spesso dall’italiano al dialetto e viceversa, a volte senza neanche accorgersene, ma comunque con particolari scopi ed effetti comunicativi: avvicinarsi all’interlocutore o prenderne le distanze; esprimere con più enfasi stati d’animo, affetti, sentimenti quali rabbia, collera o anche gioia e tenerezza; riportare le parole altrui; dare libero sfogo alla creatività personale o per finalità ludiche e scherzose. È quanto fanno soprattutto i giovani, che, specialmente nella comunicazione mediata dal computer, si divertono a mescolare “pezzi” di lingue e dialetti diversi, allo scopo di esprimere una identità composita, formata da componenti locali e nazionali, ma anche cosmopolite e globalizzate.
2017
978-88-96312-77-3
dialetto, italiano, commutazione di codice, sostituzione di lingua
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