Introduzione. Un adeguato funzionamento dell’attenzione è il prerequisito indispensabile per lo sviluppo delle abilità cognitive complesse, e numerosi studi (es.: Vellutino, Tunmer, Jaccard, & Chen, 2007; Commodari & Di Blasi, 2014) hanno messo in luce il ruolo dell’attenzione nell’acquisizione delle competenze scolastiche, come per esempio lettura, scrittura e calcolo. L’attenzione è, infatti, una funzione eterogenea che comprende numerosi aspetti (Posner 2012) che sono diversamente implicati negli apprendimenti scolastici. Alla luce di queste considerazioni, lo studio ha valutato gli effetti di un programma di potenziamento attentivo sul miglioramento dell’abilità di lettura in studenti classificati come cattivi lettori. La capacità di decodificare e comprendere il testo scritto costituisce, infatti, uno dei mezzi principali di trasmissione di conoscenze nella nostra società, e l’incapacità di leggere in maniera fluida e corretta è una variabile rilevante nelle difficoltà di apprendimento. Metodo. La ricerca ha coinvolto 54 studenti, 24 maschi e 30 femmine, frequentanti la prima classe di una scuola secondaria inferiore e classificati come cattivi lettori sulla base delle loro prestazioni di lettura. Il campione è stato selezionato previa valutazione delle abilità di lettura in tutti i 200 alunni della prima classe della scuola coinvolta nello studio. Gli studenti classificati come cattivi lettori sono stati avviati a un training attentivo, realizzato su supporto computerizzato, mirato a potenziare i diversi aspetti in cui l’attenzione si articola, come per esempio la selettività, l’attenzione focalizzata e lo shifting. Alla fine del programma, che ha avuto una durata di 3 mesi, con sedute di addestramento bisettimanali, sono state rivalutate sia le capacità attentive che le abilità di lettura. Risultati. Le analisi statistiche, tra cui analisi di regressione e t test per misure ripetute, hanno mostrato il ruolo che i diversi aspetti dell’attenzione hanno sulle dimensioni di comprensione, correttezza e rapidità della lettura, ed hanno evidenziato, non solo un rilevante, sebbene atteso, miglioramento della capacità attenzionale, ma anche un significativo incremento dell’abilità di lettura, in specie della correttezza. Conclusioni. I risultati mostrano l’importanza di lavorare, in campo di recupero scolastico e/o di riabilitazione, sui prerequisiti cognitivi degli apprendimenti scolastici, anche quando sono coinvolti studenti che hanno iniziato il loro percorso scolastico da diversi anni, come nel caso del campione di questo studio. Inoltre il programma di potenziamento attentivo utilizzato, prevedendo la possibilità di una valutazione standardizzata delle diverse componenti dell’attenzione, ha permesso l’approfondimento delle specifiche aree deficitarie, rendendo possibile la progettazione di ulteriori interventi altamente specializzati. Parole chiave: attenzione, lettura, scuola secondaria di primo grado, training
Migliorare l’abilità di lettura attraverso il potenziamento delle funzioni attentive
Commodari Elena
2017-01-01
Abstract
Introduzione. Un adeguato funzionamento dell’attenzione è il prerequisito indispensabile per lo sviluppo delle abilità cognitive complesse, e numerosi studi (es.: Vellutino, Tunmer, Jaccard, & Chen, 2007; Commodari & Di Blasi, 2014) hanno messo in luce il ruolo dell’attenzione nell’acquisizione delle competenze scolastiche, come per esempio lettura, scrittura e calcolo. L’attenzione è, infatti, una funzione eterogenea che comprende numerosi aspetti (Posner 2012) che sono diversamente implicati negli apprendimenti scolastici. Alla luce di queste considerazioni, lo studio ha valutato gli effetti di un programma di potenziamento attentivo sul miglioramento dell’abilità di lettura in studenti classificati come cattivi lettori. La capacità di decodificare e comprendere il testo scritto costituisce, infatti, uno dei mezzi principali di trasmissione di conoscenze nella nostra società, e l’incapacità di leggere in maniera fluida e corretta è una variabile rilevante nelle difficoltà di apprendimento. Metodo. La ricerca ha coinvolto 54 studenti, 24 maschi e 30 femmine, frequentanti la prima classe di una scuola secondaria inferiore e classificati come cattivi lettori sulla base delle loro prestazioni di lettura. Il campione è stato selezionato previa valutazione delle abilità di lettura in tutti i 200 alunni della prima classe della scuola coinvolta nello studio. Gli studenti classificati come cattivi lettori sono stati avviati a un training attentivo, realizzato su supporto computerizzato, mirato a potenziare i diversi aspetti in cui l’attenzione si articola, come per esempio la selettività, l’attenzione focalizzata e lo shifting. Alla fine del programma, che ha avuto una durata di 3 mesi, con sedute di addestramento bisettimanali, sono state rivalutate sia le capacità attentive che le abilità di lettura. Risultati. Le analisi statistiche, tra cui analisi di regressione e t test per misure ripetute, hanno mostrato il ruolo che i diversi aspetti dell’attenzione hanno sulle dimensioni di comprensione, correttezza e rapidità della lettura, ed hanno evidenziato, non solo un rilevante, sebbene atteso, miglioramento della capacità attenzionale, ma anche un significativo incremento dell’abilità di lettura, in specie della correttezza. Conclusioni. I risultati mostrano l’importanza di lavorare, in campo di recupero scolastico e/o di riabilitazione, sui prerequisiti cognitivi degli apprendimenti scolastici, anche quando sono coinvolti studenti che hanno iniziato il loro percorso scolastico da diversi anni, come nel caso del campione di questo studio. Inoltre il programma di potenziamento attentivo utilizzato, prevedendo la possibilità di una valutazione standardizzata delle diverse componenti dell’attenzione, ha permesso l’approfondimento delle specifiche aree deficitarie, rendendo possibile la progettazione di ulteriori interventi altamente specializzati. Parole chiave: attenzione, lettura, scuola secondaria di primo grado, trainingFile | Dimensione | Formato | |
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