Il percorso legislativo specifico a tutela dello straniero immigrato, in Italia, prende il via nel 1998, con il TU n.286, denominato Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, pubblicato nella G.U. del 18 Agosto 1998, n. 191, e successivamente si realizza più compiutamente con la L. 179/2011, che prevede l’Accordo di Integrazione come strumento per una fattiva partecipazione dello straniero. La mia ricerca, pur senza alcuna pretesa di esaustività, anche con l’ausilio di questionari, intende indagare sull’efficacia dello strumento dell’Accordo di Integrazione nella città e nella provincia di Catania, che rappresenta una delle aree in cui i flussi degli sbarchi di migranti sono maggiormente intensi. La ricerca, oltre a voler esplorare vari aspetti del tessuto sociale in relazione all’economia, allo scambio culturale e all’approccio con l’alterità, rispecchiati nella condivisione o meno dei valori di partecipazione attiva e di consapevolezza democratica, si sofferma sugli aspetti più pratici offerti dall’Accordo, quali possibilità di formarsi dal punto di vista lavorativo, o di approfondire lo studio delle lingue, e nello stesso tempo vuole sottolineare il supporto della Prefettura e dei suoi diretti funzionari in un percorso difficile, lungo e articolato. E, conseguentemente, l’interazione sistemica della Prefettura con gli altri Enti del territorio, principalmente le scuole, per attivare un processo di collaborazione nelle pratiche inclusive del territorio in feedback, che permetta di maturare una forma mentis attiva e pienamente interculturale.
L’ accordo di integrazione come strumento legislativo di connessione sul territorio: un caso studio in Sicilia
A. Annino
2018-01-01
Abstract
Il percorso legislativo specifico a tutela dello straniero immigrato, in Italia, prende il via nel 1998, con il TU n.286, denominato Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, pubblicato nella G.U. del 18 Agosto 1998, n. 191, e successivamente si realizza più compiutamente con la L. 179/2011, che prevede l’Accordo di Integrazione come strumento per una fattiva partecipazione dello straniero. La mia ricerca, pur senza alcuna pretesa di esaustività, anche con l’ausilio di questionari, intende indagare sull’efficacia dello strumento dell’Accordo di Integrazione nella città e nella provincia di Catania, che rappresenta una delle aree in cui i flussi degli sbarchi di migranti sono maggiormente intensi. La ricerca, oltre a voler esplorare vari aspetti del tessuto sociale in relazione all’economia, allo scambio culturale e all’approccio con l’alterità, rispecchiati nella condivisione o meno dei valori di partecipazione attiva e di consapevolezza democratica, si sofferma sugli aspetti più pratici offerti dall’Accordo, quali possibilità di formarsi dal punto di vista lavorativo, o di approfondire lo studio delle lingue, e nello stesso tempo vuole sottolineare il supporto della Prefettura e dei suoi diretti funzionari in un percorso difficile, lungo e articolato. E, conseguentemente, l’interazione sistemica della Prefettura con gli altri Enti del territorio, principalmente le scuole, per attivare un processo di collaborazione nelle pratiche inclusive del territorio in feedback, che permetta di maturare una forma mentis attiva e pienamente interculturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.