Al crocevia fra due nazioni, culture e lingue, la poetessa tedesco-americana Rosmarie Waldrop incarna la condizione del nomade che abbandona ogni stabilità e fa della sua non-appartenenza un punto di osservazione critica privilegiato. Rinunciando alla lingua ‘madre’ per comporre esclusivamente nella lingua di adozione, che ‘abita’ da ospite o straniera, Waldrop ripudia la proprietà della lingua per denunciarne il potere coercitivo. Il saggio esamina i processi di de- e ri-territorializzazione linguistica operati dall’autrice, che contribuiscono a rivalutare e rimettere in circolazione categorie socialmente e culturalmente emarginate; che, nella perdita di aderenza – del soggetto alla lingua e della lingua a una realtà che si dà come precostituita – rimettono in gioco le identità, territoriali e sociali, che si fondano su di essa.
Titolo: | “‘Not quite at home’: la dislocazione geografica e linguistica di Rosmarie Waldrop” |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2019 |
Abstract: | Al crocevia fra due nazioni, culture e lingue, la poetessa tedesco-americana Rosmarie Waldrop incarna la condizione del nomade che abbandona ogni stabilità e fa della sua non-appartenenza un punto di osservazione critica privilegiato. Rinunciando alla lingua ‘madre’ per comporre esclusivamente nella lingua di adozione, che ‘abita’ da ospite o straniera, Waldrop ripudia la proprietà della lingua per denunciarne il potere coercitivo. Il saggio esamina i processi di de- e ri-territorializzazione linguistica operati dall’autrice, che contribuiscono a rivalutare e rimettere in circolazione categorie socialmente e culturalmente emarginate; che, nella perdita di aderenza – del soggetto alla lingua e della lingua a una realtà che si dà come precostituita – rimettono in gioco le identità, territoriali e sociali, che si fondano su di essa. |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/360011 |
ISBN: | 978-88-944171-2-8 |
Appare nelle tipologie: | 4.1 Contributo in Atti di convegno |