L’Autrice affronta la spinosa questione della definizione delle regole di condotta nella prospettiva della c.d. “scienza incerta”, assumendo quale specimen privilegiato il settore dell’esposizione professionale ad agenti potenzialmente patogeni. In chiave diacronica si focalizza l’attenzione sulla problematica imputazione dei c.d. reati a distanza connessi all’esposizione ad amianto, attraverso una disamina degli orientamenti accolti in dottrina e in giurisprudenza sul profilo della tipicità colposa e con specifico riferimento al giudizio di prevedibilità. In chiave sincronica viene presa in esame la normativa del cd. Tusl (d.lgs. n. 81/2008) in materia di esposizione professionale ad agenti patogeni, per verificare se il legislatore si sia fatto carico della responsabilità di definire il precetto comportamentale gravante sul datore di lavoro in un contesto di incertezza scientifica in ordine all’effettivo potenziale nocivo degli agenti utilizzati nel processo produttivo. Tale approfondimento viene articolato in due distinti profili: l’indagine sulle tecniche di tipizzazione normativa delle regole di condotta contemplate dal Tusl; la riflessione sulle tecniche di imputazione giudiziale della condotta violativa dei precetti in questione e dell’evento lesivo conseguente a detta condotta. Infine viene effettuato un richiamo al tema della responsabilità amministrativa da reato degli enti nel settore problematico in esame.

Rischio da incertezza scientifica e modelli di tutela penale. Il Tusl come laboratorio di soluzioni al problema dell'esposizione professionale ad agenti patogeni.

Amalia Orsina
2015-01-01

Abstract

L’Autrice affronta la spinosa questione della definizione delle regole di condotta nella prospettiva della c.d. “scienza incerta”, assumendo quale specimen privilegiato il settore dell’esposizione professionale ad agenti potenzialmente patogeni. In chiave diacronica si focalizza l’attenzione sulla problematica imputazione dei c.d. reati a distanza connessi all’esposizione ad amianto, attraverso una disamina degli orientamenti accolti in dottrina e in giurisprudenza sul profilo della tipicità colposa e con specifico riferimento al giudizio di prevedibilità. In chiave sincronica viene presa in esame la normativa del cd. Tusl (d.lgs. n. 81/2008) in materia di esposizione professionale ad agenti patogeni, per verificare se il legislatore si sia fatto carico della responsabilità di definire il precetto comportamentale gravante sul datore di lavoro in un contesto di incertezza scientifica in ordine all’effettivo potenziale nocivo degli agenti utilizzati nel processo produttivo. Tale approfondimento viene articolato in due distinti profili: l’indagine sulle tecniche di tipizzazione normativa delle regole di condotta contemplate dal Tusl; la riflessione sulle tecniche di imputazione giudiziale della condotta violativa dei precetti in questione e dell’evento lesivo conseguente a detta condotta. Infine viene effettuato un richiamo al tema della responsabilità amministrativa da reato degli enti nel settore problematico in esame.
2015
9788834859773
colpa penale, principio di precauzione, rischio da ignoto scientifico-tecnologico, salute e sicurezza del lavoro
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