La prima edizione critica di Storie e leggende napoletane viene pubblicata, nell’ambito dell’Edizione nazionale delle opere di Benedetto Croce, a cento anni esatti dalla prima edizione (1919). Storie e leggende napoletane è un libro scritto da Croce nella piena maturità, concepito e in buona parte steso all’entrata in guerra dell’Italia, nell’estate del 1915; ripreso, ampliato, completato nell’ultimo anno del primo conflitto mondiale. Trae però origine dagli interessi di studio e dai testi del giovanissimo Croce. Riesumando nel Novecento i propri scritti giovanili, Croce li sottopose a una totale riscrittura, integrandoli con il divenire del suo pensiero. Questa edizione critica è l’esito di un lavoro di ricerca molto lungo, resosi necessario soprattutto per il riscontro della enorme quantità di citazioni e di riferimenti (molti dei quali anonimi) presenti nel testo crociano. La ricostruzione della fittissima rete di fonti ha costituito, per questo eruditissimo libro (che è però anche, tra quelli di Croce, uno dei più noti e amati dal pubblico), «la parte più delicata e insieme onerosa del lavoro», come prevedevano i criteri stabiliti nel 1991 dal Comitato per l’Edizione nazionale (allora presieduto da Mario Scotti), e rigorosamente adottati nella presente edizione critica. Il primo volume (324 pagine) riproduce il testo della quarta edizione (1948), l’ultima apparsa vivente Croce, che è stato però integrato con alcune «giunte» lasciate dall’Autore (espressione della sua ultima volontà), ed emendato dei numerosi errori materiali, grazie al riscontro diretto delle opere cui Croce faceva riferimento, sulle particolari edizioni da lui consultate. Il secondo, consistente, volume (pp. 325-744) è costituito dall’Apparato: la Nota (pp. 331-366) ricostruisce integralmente la storia compositiva ed editoriale del volume e dei singoli scritti che lo compongono, a partire dalle originarie edizioni ottocentesche, con ampiezza, capillarità di indagini, e ricchezza di dati. I Criteri di edizione (pp. 367-401) illustrano e motivano analiticamente tutte le correzioni e integrazioni che sono state apportate al testo del 1948, rispettando però sempre la modalità di citazione dei testi da parte di Croce, con tutte le modifiche volontarie da lui apportate. Nell’Apparato critico (403-486) sono state contemplate le edizioni di ognuno dei singoli scritti di cui è costituito il volume, dalla princeps all’ultima precedente l’esemplare di collazione. Il corposo Indice dei riferimenti, dei rinvii e delle citazioni (pp. 487-710) riporta tutte le opere citate da Croce, anche quelle cui rinvia con indicazioni cursorie, riferendo il passo da cui è stata prelevata la citazione, integrandola con le omissioni verificatesi nel passaggio da un testo all’altro. Sono stati integralmente rintracciati i manoscritti, le particolari edizioni (spesso molto rare), i documenti utilizzati da Croce. L’Indice delle citazioni e dei riferimenti anonimi (pp. 711-728) riporta le più di duecento citazioni anonime riconosciute, e infine l’Indice dei nomi (pp. 729-740) ricostruisce quello predisposto dallo stesso Croce, con i suoi criteri, le sue scelte, le occorrenze da lui segnalate.
Benedetto Croce, Storie e leggende napoletane, a cura di Andrea Manganaro. Edizione Nazionale delle Opere di Benedetto Croce. Scritti di storia letteraria e politica. VII
Manganaro Andrea
2019-01-01
Abstract
La prima edizione critica di Storie e leggende napoletane viene pubblicata, nell’ambito dell’Edizione nazionale delle opere di Benedetto Croce, a cento anni esatti dalla prima edizione (1919). Storie e leggende napoletane è un libro scritto da Croce nella piena maturità, concepito e in buona parte steso all’entrata in guerra dell’Italia, nell’estate del 1915; ripreso, ampliato, completato nell’ultimo anno del primo conflitto mondiale. Trae però origine dagli interessi di studio e dai testi del giovanissimo Croce. Riesumando nel Novecento i propri scritti giovanili, Croce li sottopose a una totale riscrittura, integrandoli con il divenire del suo pensiero. Questa edizione critica è l’esito di un lavoro di ricerca molto lungo, resosi necessario soprattutto per il riscontro della enorme quantità di citazioni e di riferimenti (molti dei quali anonimi) presenti nel testo crociano. La ricostruzione della fittissima rete di fonti ha costituito, per questo eruditissimo libro (che è però anche, tra quelli di Croce, uno dei più noti e amati dal pubblico), «la parte più delicata e insieme onerosa del lavoro», come prevedevano i criteri stabiliti nel 1991 dal Comitato per l’Edizione nazionale (allora presieduto da Mario Scotti), e rigorosamente adottati nella presente edizione critica. Il primo volume (324 pagine) riproduce il testo della quarta edizione (1948), l’ultima apparsa vivente Croce, che è stato però integrato con alcune «giunte» lasciate dall’Autore (espressione della sua ultima volontà), ed emendato dei numerosi errori materiali, grazie al riscontro diretto delle opere cui Croce faceva riferimento, sulle particolari edizioni da lui consultate. Il secondo, consistente, volume (pp. 325-744) è costituito dall’Apparato: la Nota (pp. 331-366) ricostruisce integralmente la storia compositiva ed editoriale del volume e dei singoli scritti che lo compongono, a partire dalle originarie edizioni ottocentesche, con ampiezza, capillarità di indagini, e ricchezza di dati. I Criteri di edizione (pp. 367-401) illustrano e motivano analiticamente tutte le correzioni e integrazioni che sono state apportate al testo del 1948, rispettando però sempre la modalità di citazione dei testi da parte di Croce, con tutte le modifiche volontarie da lui apportate. Nell’Apparato critico (403-486) sono state contemplate le edizioni di ognuno dei singoli scritti di cui è costituito il volume, dalla princeps all’ultima precedente l’esemplare di collazione. Il corposo Indice dei riferimenti, dei rinvii e delle citazioni (pp. 487-710) riporta tutte le opere citate da Croce, anche quelle cui rinvia con indicazioni cursorie, riferendo il passo da cui è stata prelevata la citazione, integrandola con le omissioni verificatesi nel passaggio da un testo all’altro. Sono stati integralmente rintracciati i manoscritti, le particolari edizioni (spesso molto rare), i documenti utilizzati da Croce. L’Indice delle citazioni e dei riferimenti anonimi (pp. 711-728) riporta le più di duecento citazioni anonime riconosciute, e infine l’Indice dei nomi (pp. 729-740) ricostruisce quello predisposto dallo stesso Croce, con i suoi criteri, le sue scelte, le occorrenze da lui segnalate.File | Dimensione | Formato | |
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