Nella consapevolezza della presenza, nell’ordinamento giuridico romano, di sistemi processuali (quali, ad esempio, quelli delle legis actiones e formulare) completamente diversi e, addirittura, antitetici, per la loro impostazione marcatamente privata e non statale, rispetto a quelli odierni e, ancora, di una professione forense per molti aspetti assai differente da quella attualmente esercitata nei tribunali italiani, il volume cerca di dare una risposta, in chiave storico-comparata, al quesito se un ‘dovere di verità’ possa dirsi esistente nell’attuale deontologia forense italiana e se sia mai esistito nell’esperienza giuridica romana e, di conseguenza, all’interrogativo se quest’ultima possa essere individuata come eventuale ‘precedente’ della prima.
«Iudicis est semper in causis verum sequi, patroni non numquam veri simile, etiam si minus sit verum, defendere». Il ‘dovere di verità’ tra la deontologia forense italiana e l’esperienza giuridica romana
F. ARCARIA
2020-01-01
Abstract
Nella consapevolezza della presenza, nell’ordinamento giuridico romano, di sistemi processuali (quali, ad esempio, quelli delle legis actiones e formulare) completamente diversi e, addirittura, antitetici, per la loro impostazione marcatamente privata e non statale, rispetto a quelli odierni e, ancora, di una professione forense per molti aspetti assai differente da quella attualmente esercitata nei tribunali italiani, il volume cerca di dare una risposta, in chiave storico-comparata, al quesito se un ‘dovere di verità’ possa dirsi esistente nell’attuale deontologia forense italiana e se sia mai esistito nell’esperienza giuridica romana e, di conseguenza, all’interrogativo se quest’ultima possa essere individuata come eventuale ‘precedente’ della prima.File | Dimensione | Formato | |
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