Il Villaggio del Pilastro - questa la sua denominazione "ufficiale" - è un complesso di edilizia pubblica sorto negli anni '60 all'estrema periferia nord-orientale di Bologna. Appartenente dal punto di vista amministrativo al quartiere San Donato, il Pilastro fu costruito grazie a un'intesa tra il locale Istituto Autonomo Case Popolari e il Comune di Bologna per soddisfare la domanda di alloggi generata dall'immigrazione degli anni '50 e '60. Noto al pubblico, suo malgrado, per essere stato accostato a episodi di degrado e criminalità - su tutti l'eccidio di tre carabinieri nel 1991, poi scopertosi opera di una dinamica esterna al quartiere - il Pilastro è stato rappresentato, spesso in maniera stereotipata, come un quartiere degradato, "meridionale" e pericoloso. In sostanza, un'"anomalia" rispetto all'immagine di Bologna negli anni '60-'70, realtà valorizzata anche all'estero come un virtuoso modello di amministrazione cittadina. Sulla base di una documentazione in gran parte inedita, il volume ricostruisce la storia del Pilastro agganciando la vicenda locale ad alcune questioni cruciali del dopoguerra, come gli effetti del "miracolo economico ", la continuità tra fascismo e Repubblica nelle scelte in materia di pianificazione urbanistica, le politiche nazionali e locali di edilizia pubblica, le forme di mobilitazione dei cittadini nelle stagioni dei "movimenti ", la mobilità sociale e l'evoluzione demografica e "geografica" della società italiana. Rifuggendo sia le strettoie interpretative del binomio periferia-degrado, che quelle apologetiche o vittimiste del quartiere "ghetto", inteso come "confino" volontariamente pianificato per i ceti emarginati, il volume adotta inoltre una prospettiva temporale e spaziale volutamente ampia, che collega la vicenda del Pilastro ai processi di costruzione delle periferie urbane a partire dall'800 e, più in generale, al ciclo evolutivo delle città italiane dall'Unità ad oggi.

Il Pilastro. Storia di una periferia nella Bologna del dopoguerra

Giovanni Cristina
2017-01-01

Abstract

Il Villaggio del Pilastro - questa la sua denominazione "ufficiale" - è un complesso di edilizia pubblica sorto negli anni '60 all'estrema periferia nord-orientale di Bologna. Appartenente dal punto di vista amministrativo al quartiere San Donato, il Pilastro fu costruito grazie a un'intesa tra il locale Istituto Autonomo Case Popolari e il Comune di Bologna per soddisfare la domanda di alloggi generata dall'immigrazione degli anni '50 e '60. Noto al pubblico, suo malgrado, per essere stato accostato a episodi di degrado e criminalità - su tutti l'eccidio di tre carabinieri nel 1991, poi scopertosi opera di una dinamica esterna al quartiere - il Pilastro è stato rappresentato, spesso in maniera stereotipata, come un quartiere degradato, "meridionale" e pericoloso. In sostanza, un'"anomalia" rispetto all'immagine di Bologna negli anni '60-'70, realtà valorizzata anche all'estero come un virtuoso modello di amministrazione cittadina. Sulla base di una documentazione in gran parte inedita, il volume ricostruisce la storia del Pilastro agganciando la vicenda locale ad alcune questioni cruciali del dopoguerra, come gli effetti del "miracolo economico ", la continuità tra fascismo e Repubblica nelle scelte in materia di pianificazione urbanistica, le politiche nazionali e locali di edilizia pubblica, le forme di mobilitazione dei cittadini nelle stagioni dei "movimenti ", la mobilità sociale e l'evoluzione demografica e "geografica" della società italiana. Rifuggendo sia le strettoie interpretative del binomio periferia-degrado, che quelle apologetiche o vittimiste del quartiere "ghetto", inteso come "confino" volontariamente pianificato per i ceti emarginati, il volume adotta inoltre una prospettiva temporale e spaziale volutamente ampia, che collega la vicenda del Pilastro ai processi di costruzione delle periferie urbane a partire dall'800 e, più in generale, al ciclo evolutivo delle città italiane dall'Unità ad oggi.
2017
9788891742780
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/414780
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