Il trionfo di Germanico nella Geografia straboniana: memoria autoptica, testimonianza indiretta o esperienza “mediata”?

The detailed Strabo’s description (7,1,4 C 291-292) of the Germanicus’ triumph, celebrated in Rome on 26 May 17 AD, lends itself to a fruitful comparison with the other testimonies on the event, but raises the question of the “autopsy” of the geographer. In fact, Strabo may have received “fi rst-hand” information from an eyewitness, probably one of the Greek-speaking intellectuals residing in Rome and particularly close to the imperial court, such as Crinagoras of Mytilene, a poet who praised Germanicus, proved himself particularly interested in texts of geographic content, and who was considered by the same Pontic writer as one of his “contemporary” (13,2,3 C 617).

La particolareggiata descrizione straboniana (7,1,4 C 291-292) del trionfo di Germanico, celebrato a Roma il 26 maggio del 17 d.C., si presta ad un profi cuo confronto con le altre testimonianze sull’evento, ma solleva l’interrogativo sull’“autopsia” del geografo. Strabone in effetti potrebbe aver ricevuto informazioni “di prima mano” da un testimone oculare, verosimilmente uno degli intellettuali grecofoni residenti a Roma e particolarmente vicini alla corte imperiale, come Crinagora di Mitilene, poeta che aveva tessuto le lodi di Germanico, si era dimostrato particolarmente interessato ai testi di contenuto geografi co e dallo stesso scrittore pontico era considerato come un suo “coetaneo” (13,2,3 C 617).