Uno dei principali fattori che determina il deterioramento delle strutture nel campo dell’ingegneria infrastrutturale e dei trasporti è l’esposizione agli agenti esterni e ad ambienti corrosivi. Esposte a questi fenomeni, le strutture sono soggette al degrado, rendendo sempre più frequenti e necessarie le opere di manutenzione. È proprio in questa ottica che si muove la sperimentazione e la progettazione di strutture con materiali compositi a polimeri fibrorinforzati P quale valida alternativa ai materiali tradizionali. Il campo della ricerca mira a soddisfare richieste prestazionali fisico-meccaniche sempre più elevate, una contrazione delle fasi di cantiere, un aumento del ciclo di vita delle opere e una riduzione delle opere di manutenzione. Queste particolari esigenze hanno comportato un’ingente proliferazione dell’applicazione dei prodotti FRP nei diversi rami dell’ingegneria. La principale caratteristica di tali compositi risiede nella possibilità di essere progettati variando la percentuale dei loro componenti i.e. fibre e matrici in modo da giungere alle prestazioni finali richieste. uindi la fase di progettazione assume particolare rilevanza: in contrapposizione a quanto avviene per i materiali tradizionali, con i materiali compositi è possibile realizzare nello stesso tempo materiale e manufatto in modo da conferire alla struttura le proprietà volute. Sulla scorta delle analisi svolte, la presente ricerca si pone in primis l’obiettivo di analizzare i metodi di produzione dei materiali compositi, per poi dedicarsi in maniera specifica alla variante della pultrusione da cui hanno origine i profili pultrusi propriamente detti, applicabili per fini strutturali; adoperando tali materiali, si è poi giunti alla progettazione di un primo esempio di passerella ciclopedonale interamente realizzata in composito con fibra di vetro avente un profilo curvo, dove la trasmissione degli sforzi è assicurata da collegamenti bullonati o adesivi.

I compositi pultrusi: nuove frontiere per l’ingegneria

S. M. Cascone
;
N. Tomasello
2020-01-01

Abstract

Uno dei principali fattori che determina il deterioramento delle strutture nel campo dell’ingegneria infrastrutturale e dei trasporti è l’esposizione agli agenti esterni e ad ambienti corrosivi. Esposte a questi fenomeni, le strutture sono soggette al degrado, rendendo sempre più frequenti e necessarie le opere di manutenzione. È proprio in questa ottica che si muove la sperimentazione e la progettazione di strutture con materiali compositi a polimeri fibrorinforzati P quale valida alternativa ai materiali tradizionali. Il campo della ricerca mira a soddisfare richieste prestazionali fisico-meccaniche sempre più elevate, una contrazione delle fasi di cantiere, un aumento del ciclo di vita delle opere e una riduzione delle opere di manutenzione. Queste particolari esigenze hanno comportato un’ingente proliferazione dell’applicazione dei prodotti FRP nei diversi rami dell’ingegneria. La principale caratteristica di tali compositi risiede nella possibilità di essere progettati variando la percentuale dei loro componenti i.e. fibre e matrici in modo da giungere alle prestazioni finali richieste. uindi la fase di progettazione assume particolare rilevanza: in contrapposizione a quanto avviene per i materiali tradizionali, con i materiali compositi è possibile realizzare nello stesso tempo materiale e manufatto in modo da conferire alla struttura le proprietà volute. Sulla scorta delle analisi svolte, la presente ricerca si pone in primis l’obiettivo di analizzare i metodi di produzione dei materiali compositi, per poi dedicarsi in maniera specifica alla variante della pultrusione da cui hanno origine i profili pultrusi propriamente detti, applicabili per fini strutturali; adoperando tali materiali, si è poi giunti alla progettazione di un primo esempio di passerella ciclopedonale interamente realizzata in composito con fibra di vetro avente un profilo curvo, dove la trasmissione degli sforzi è assicurata da collegamenti bullonati o adesivi.
2020
978-88-96386-94-1
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