I “complessi architettonici” da restaurare si presentano non più integri ma come unione di diverse azioni sommatesi nel tempo, spesso leggibili attraverso l’analisi dei materiali costituenti la muratura del manufatto. Lo studio di queste tracce caratteriali è d’interesse in ambito sia archeologico che architettonico, essendo queste utili per ricostruire la storia dell’edifico e orientare oculatamente le scelte progettuali. ell’ambito del restauro, infatti, conoscere la storia dell’edificio, la tecnica costruttiva e i materiali che lo compongono è una conditio sine qua non per poter individuare possibili discontinuità, comprendere l’oggetto dell’intervento, evitare che il nuovo apporto cancelli importanti tracce storiche o punti nodali per la lettura della sequenza edilizia ed orientare la scelta e la formulazione dei nuovi materiali da impiegare. a finalità del presente contributo è quella di mostrare attraverso il caso studio delle Terme Achilliane di Catania – come le operazioni di studio archeologico e materico, svolte attraverso una precisa sequenza metodologica, siano state propedeutiche alla formulazione delle malte naturali da impiegare nella fase di restauro conservativo dell’opera in esame. La metodologia impiegata ambisce ad unificare l’approccio archeologico a quello autoptico, al fine di raccogliere dati ed avere una base di informazioni utile sia per la ricostruzione storica che per la progettazione ad hoc di malte naturali artigianali da restauro, idraulicamente attive e conformi alle preesistenze. Tale innovativo metodo potrà essere utilizzato in qualsiasi contesto che necessita di un progetto di restauro conservativo includendo in sé i principi propri della sostenibilità.
Dallo studio archeologico delle malte storiche alla progettazione delle malte da restauro. Case study: le Terme Achilliane di Catania
S. M. Cascone
;L. Longhitano;N. Tomasello
2020-01-01
Abstract
I “complessi architettonici” da restaurare si presentano non più integri ma come unione di diverse azioni sommatesi nel tempo, spesso leggibili attraverso l’analisi dei materiali costituenti la muratura del manufatto. Lo studio di queste tracce caratteriali è d’interesse in ambito sia archeologico che architettonico, essendo queste utili per ricostruire la storia dell’edifico e orientare oculatamente le scelte progettuali. ell’ambito del restauro, infatti, conoscere la storia dell’edificio, la tecnica costruttiva e i materiali che lo compongono è una conditio sine qua non per poter individuare possibili discontinuità, comprendere l’oggetto dell’intervento, evitare che il nuovo apporto cancelli importanti tracce storiche o punti nodali per la lettura della sequenza edilizia ed orientare la scelta e la formulazione dei nuovi materiali da impiegare. a finalità del presente contributo è quella di mostrare attraverso il caso studio delle Terme Achilliane di Catania – come le operazioni di studio archeologico e materico, svolte attraverso una precisa sequenza metodologica, siano state propedeutiche alla formulazione delle malte naturali da impiegare nella fase di restauro conservativo dell’opera in esame. La metodologia impiegata ambisce ad unificare l’approccio archeologico a quello autoptico, al fine di raccogliere dati ed avere una base di informazioni utile sia per la ricostruzione storica che per la progettazione ad hoc di malte naturali artigianali da restauro, idraulicamente attive e conformi alle preesistenze. Tale innovativo metodo potrà essere utilizzato in qualsiasi contesto che necessita di un progetto di restauro conservativo includendo in sé i principi propri della sostenibilità.File | Dimensione | Formato | |
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