«La grande ricostruzione» operata con il piano Ina-Casa, secondo l’opinione di numerosi studiosi, fa parte non solo della storia dell’Italia Repubblicana ma, allo stesso tempo, anche dell’urbanistica e dell’architettura italiana del Novecento. Quartieri e nuclei edilizi Ina-Casa costituiscono testimonianza della sperimentazione sul tema della casa economica, che trova nell’immediato dopoguerra un fecondo dibattito culturale. Secondo la vision del piano Fanfani, i professionisti, nel progetto della «casa per lavoratori» dovevano esprimere la loro personalità compositiva mettendo a sistema aspetti sociali, economici, tecnologici, funzionali e architettonici. Oggi questi alloggi, non più abitati dagli inquilini originari, soprattutto nelle periferie, vengono sottoposti a trasformazioni operate senza una visione d’insieme e con il rischio, in caso di investimenti importanti, di cancellare irreversibilmente il loro valore testimoniale. Il paper, coniugando la ricerca d’archivio con l’indagine sui luoghi, presenta una lettura di un nucleo edilizio Ina-Casa realizzato nella periferia ovest di Catania, con l’obiettivo di documentarne le caratteristiche figurative, funzionali e tecnologiche e di avviare una riflessione sul ruolo che questi insediamenti rivestono nei contesti urbani attuali, in un’epoca in cui bisogna porre a fondamento del progetto sull’ambiente costruito il principio di responsabilità/ sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Rileggere l’esperienza Ina Casa: un nucleo edilizio nel quartiere Nesima a Catania
Angela Moschella
;Angelo Salemi;Alessandro Lo Faro;Attilio Mondello;
2020-01-01
Abstract
«La grande ricostruzione» operata con il piano Ina-Casa, secondo l’opinione di numerosi studiosi, fa parte non solo della storia dell’Italia Repubblicana ma, allo stesso tempo, anche dell’urbanistica e dell’architettura italiana del Novecento. Quartieri e nuclei edilizi Ina-Casa costituiscono testimonianza della sperimentazione sul tema della casa economica, che trova nell’immediato dopoguerra un fecondo dibattito culturale. Secondo la vision del piano Fanfani, i professionisti, nel progetto della «casa per lavoratori» dovevano esprimere la loro personalità compositiva mettendo a sistema aspetti sociali, economici, tecnologici, funzionali e architettonici. Oggi questi alloggi, non più abitati dagli inquilini originari, soprattutto nelle periferie, vengono sottoposti a trasformazioni operate senza una visione d’insieme e con il rischio, in caso di investimenti importanti, di cancellare irreversibilmente il loro valore testimoniale. Il paper, coniugando la ricerca d’archivio con l’indagine sui luoghi, presenta una lettura di un nucleo edilizio Ina-Casa realizzato nella periferia ovest di Catania, con l’obiettivo di documentarne le caratteristiche figurative, funzionali e tecnologiche e di avviare una riflessione sul ruolo che questi insediamenti rivestono nei contesti urbani attuali, in un’epoca in cui bisogna porre a fondamento del progetto sull’ambiente costruito il principio di responsabilità/ sostenibilità ambientale, sociale ed economica.File | Dimensione | Formato | |
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