E’ difficile tener dietro ai continui cambiamenti determinati dalla Industria 4.0, in cui meccanica ed elettronica con tutte le loro svariate applicazioni, fisica e biologia con tutte le loro complesse strutture, si incontrano a modificare l’economia, il lavoro, la politica, prospettando scenari in cui potrebbero essere il senso stesso della vita e il nostro rapporto con la vita ad essere radicalmente modificati. Come sarà la Vita 3.0, la vita tecnologicamente ridefinita, nell’Eremocene, in un ambiente tecnologicamente rimodellato. In questo libro troviamo tanti punti interrogativi: nei titoli dei capitoli, nei titoli dei paragrafi, nel corso del testo. Paradossalmente non sono il frutto dell’incertezza, ma della certezza. Della certezza che più crescono le nostre conoscenze più ci rendiamo conto di quante cose non sappiamo. Della certezza che più aumentano le nostre capacità tecnologiche più avvertiamo quanto sia grande la nostra fragilità. Il ruolo del diritto appare rilevante proprio in questa prospettiva. Il diritto è il continuo e sistematico tentativo di porre rimedio alla debolezza umana, per il male che si compie, per gli impegni che non si rispettano, per gli accordi che non si raggiungono, per la tentazione della sopraffazione… Emerge, insomma, il problema di un ripensamento complessivo di tutti gli strumenti che ci offrono le nuove tecnologie in generale e l’intelligenza artificiale in particolare. Sarà sufficiente elaborare una regolamentazione delle singole applicazioni tecnologiche (robotics regulation) che muove dall’idea che l’oggetto della disciplina non siano i robot, ma le condotte delle persone che li progettano, li costruiscono e interagiscono con loro? Oppure dovremo pensare a un vero e proprio “diritto dei robot” (robot law), incentrato sui diritti e i doveri di questi nuovi soggetti agenti, considerati come entità morali aventi una personalità digitale, una dignità numerica e una specifica responsabilità giuridica?

Biodiritto 4.0. Intelligenza artificiale e nuove tecnologie

Salvatore Amato
2020-01-01

Abstract

E’ difficile tener dietro ai continui cambiamenti determinati dalla Industria 4.0, in cui meccanica ed elettronica con tutte le loro svariate applicazioni, fisica e biologia con tutte le loro complesse strutture, si incontrano a modificare l’economia, il lavoro, la politica, prospettando scenari in cui potrebbero essere il senso stesso della vita e il nostro rapporto con la vita ad essere radicalmente modificati. Come sarà la Vita 3.0, la vita tecnologicamente ridefinita, nell’Eremocene, in un ambiente tecnologicamente rimodellato. In questo libro troviamo tanti punti interrogativi: nei titoli dei capitoli, nei titoli dei paragrafi, nel corso del testo. Paradossalmente non sono il frutto dell’incertezza, ma della certezza. Della certezza che più crescono le nostre conoscenze più ci rendiamo conto di quante cose non sappiamo. Della certezza che più aumentano le nostre capacità tecnologiche più avvertiamo quanto sia grande la nostra fragilità. Il ruolo del diritto appare rilevante proprio in questa prospettiva. Il diritto è il continuo e sistematico tentativo di porre rimedio alla debolezza umana, per il male che si compie, per gli impegni che non si rispettano, per gli accordi che non si raggiungono, per la tentazione della sopraffazione… Emerge, insomma, il problema di un ripensamento complessivo di tutti gli strumenti che ci offrono le nuove tecnologie in generale e l’intelligenza artificiale in particolare. Sarà sufficiente elaborare una regolamentazione delle singole applicazioni tecnologiche (robotics regulation) che muove dall’idea che l’oggetto della disciplina non siano i robot, ma le condotte delle persone che li progettano, li costruiscono e interagiscono con loro? Oppure dovremo pensare a un vero e proprio “diritto dei robot” (robot law), incentrato sui diritti e i doveri di questi nuovi soggetti agenti, considerati come entità morali aventi una personalità digitale, una dignità numerica e una specifica responsabilità giuridica?
2020
9788892134300
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/495202
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