Periodo di grandissimo fermento culturale, gli anni Sessanta rappresentano uno snodo cruciale per l’arte contemporanea italiana, orientata verso sperimentazioni dalla forte carica innovativa e radicali mutamenti estetici, in sintonia con il clima di generale trasformazione sociale e politica all’origine del Sessantotto. È in questo contesto di rinnovamento che si colloca la svolta decisiva nel rapporto tra arte e fotografia oggetto del libro: il medium fotografico si rivela il principale fattore di discontinuità e di rottura rispetto al decennio precedente, entrando in modo capillare nella ricerca delle neoavanguardie. Una ricostruzione analitica, dunque, dell’uso della fotografia nell’ambito della sperimentazione italiana degli anni Sessanta che coinvolge tutti i protagonisti del panorama artistico dell’epoca, da Mario Schifano a Michelangelo Pistoletto, Tano Festa, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Giovanni Anselmo, Luigi Ontani, Giuseppe Penone, Renato Mambor, Luca Patella, Sergio Lombardo, Giosetta Fioroni, Fabio Mauri, Claudio Parmiggiani, Franco Angeli, Mimmo Rotella e numerosi altri. L’impiego della fotografia è dunque il filo conduttore che collega esperienze artistiche diverse tra loro: dalla Scuola di Piazza del Popolo all’Arte Povera, dalla Poesia Visiva alla Body Art, dal Concettuale alla Performance.

In forma di fotografia. Ricerche artistiche in Italia dal 1960 al 1970

Raffaella Perna
2009-01-01

Abstract

Periodo di grandissimo fermento culturale, gli anni Sessanta rappresentano uno snodo cruciale per l’arte contemporanea italiana, orientata verso sperimentazioni dalla forte carica innovativa e radicali mutamenti estetici, in sintonia con il clima di generale trasformazione sociale e politica all’origine del Sessantotto. È in questo contesto di rinnovamento che si colloca la svolta decisiva nel rapporto tra arte e fotografia oggetto del libro: il medium fotografico si rivela il principale fattore di discontinuità e di rottura rispetto al decennio precedente, entrando in modo capillare nella ricerca delle neoavanguardie. Una ricostruzione analitica, dunque, dell’uso della fotografia nell’ambito della sperimentazione italiana degli anni Sessanta che coinvolge tutti i protagonisti del panorama artistico dell’epoca, da Mario Schifano a Michelangelo Pistoletto, Tano Festa, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Giovanni Anselmo, Luigi Ontani, Giuseppe Penone, Renato Mambor, Luca Patella, Sergio Lombardo, Giosetta Fioroni, Fabio Mauri, Claudio Parmiggiani, Franco Angeli, Mimmo Rotella e numerosi altri. L’impiego della fotografia è dunque il filo conduttore che collega esperienze artistiche diverse tra loro: dalla Scuola di Piazza del Popolo all’Arte Povera, dalla Poesia Visiva alla Body Art, dal Concettuale alla Performance.
2009
9788889969830
Arte Fotografia anni Sessanta Neoavanguardia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/498123
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