Su Enrico Calandra ha pesato un lungo silenzio storiografico. Solo improvvisi e fugaci squarci avevano illuminato la sua figura: voci puntuali che riemergevano a distanza di anni ripescando memorie di un passato ormai lontano. Un guizzo nelle parole di Bruno Zevi lo ricordava come l’unico docente degno di una scuola che era stato costretto ad abbandonare; la testimonianza di Lina Bo Bardi riaffiorava a distanza di decenni da luoghi remoti ricordando la «sua intuizione, asciutta, essenziale ed antiretorica»; Giuseppe Samonà lo riconosceva come proprio unico maestro. La monografia affronta per la prima volta in maniera compiuta la biografia di Calandra e i molti volti della sua ricerca: architetto militante fino al 1930, poi storico dell’architettura vicino a Benedetto Croce e Adolfo Omodeo, infine amatissimo maestro nelle aule universitarie e preside della Scuola superiore di architettura di Roma in un difficile 1944, dopo la liberazione della città. Seguire la sua biografia ci consente di ripercorrere la storia dell’architettura italiana della prima metà del Novecento, da un punto di vista specifico, e ci aiuta a sciogliere alcuni nodi e a illuminare vicende che meritano ancora una riflessione: la fine, priva di un’eredità nell’isola, della scuola di Ernesto Basile e la difficile ricerca della modernità, la definizione della figura dell’architetto integrale e l’esordio della Scuola Superiore di Architettura a Roma, il dibattito sul ruolo della storia nella formazione dell’architetto, il rapporto tra architettura del passato e ricerca di un linguaggio per il presente, la ricerca di un’autonomia disciplinare per la storia dell’architettura. La ricerca ha intrecciato fonti provenienti da diversi archivi privati e archivi pubblici, rintracciando in particolare nelle corrispondenze uno degli elementi utili a ricomporre un quadro finora lacunoso che emerge in tutta la sua rilevanza nei rapporti con i personaggi che hanno dato forma al pensiero, alla storiografia e all’architettura italiana della prima metà del Novecento.
Enrico Calandra. Ritratto di un architetto
Barbera P.;Iannello M.
2020-01-01
Abstract
Su Enrico Calandra ha pesato un lungo silenzio storiografico. Solo improvvisi e fugaci squarci avevano illuminato la sua figura: voci puntuali che riemergevano a distanza di anni ripescando memorie di un passato ormai lontano. Un guizzo nelle parole di Bruno Zevi lo ricordava come l’unico docente degno di una scuola che era stato costretto ad abbandonare; la testimonianza di Lina Bo Bardi riaffiorava a distanza di decenni da luoghi remoti ricordando la «sua intuizione, asciutta, essenziale ed antiretorica»; Giuseppe Samonà lo riconosceva come proprio unico maestro. La monografia affronta per la prima volta in maniera compiuta la biografia di Calandra e i molti volti della sua ricerca: architetto militante fino al 1930, poi storico dell’architettura vicino a Benedetto Croce e Adolfo Omodeo, infine amatissimo maestro nelle aule universitarie e preside della Scuola superiore di architettura di Roma in un difficile 1944, dopo la liberazione della città. Seguire la sua biografia ci consente di ripercorrere la storia dell’architettura italiana della prima metà del Novecento, da un punto di vista specifico, e ci aiuta a sciogliere alcuni nodi e a illuminare vicende che meritano ancora una riflessione: la fine, priva di un’eredità nell’isola, della scuola di Ernesto Basile e la difficile ricerca della modernità, la definizione della figura dell’architetto integrale e l’esordio della Scuola Superiore di Architettura a Roma, il dibattito sul ruolo della storia nella formazione dell’architetto, il rapporto tra architettura del passato e ricerca di un linguaggio per il presente, la ricerca di un’autonomia disciplinare per la storia dell’architettura. La ricerca ha intrecciato fonti provenienti da diversi archivi privati e archivi pubblici, rintracciando in particolare nelle corrispondenze uno degli elementi utili a ricomporre un quadro finora lacunoso che emerge in tutta la sua rilevanza nei rapporti con i personaggi che hanno dato forma al pensiero, alla storiografia e all’architettura italiana della prima metà del Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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