L’articolo si propone di verificare se e in che misura la prova dichiarativa transnazionale sia compatibile con il principio di immediatezza. L’Autrice osserva che, pure a fronte del discutibile ‘recupero’ di atti di indagine solo perché di matrice straniera, il rapporto diretto tra giudice dibattimentale e prova transnazionale si presta a essere valorizzato grazie ai più moderni schemi di assistenza giudiziaria, in cui massimo rilievo è accordato alla lex fori, e dunque alle regole interne del procedimento probatorio, riconducibili ai principi fondamentali di oralità, immediatezza e contraddittorio. Questo sforzo di valorizzazione pare tuttavia più problematico nel quadro in cui opera il pubblico ministero europeo, là dove è la lex loci a presiedere all’attività di raccolta della prova, peraltro anticipata alla fase investigativa.
Immediatezza e prova transnazionale
Rosanna Belfiore
In corso di stampa
Abstract
L’articolo si propone di verificare se e in che misura la prova dichiarativa transnazionale sia compatibile con il principio di immediatezza. L’Autrice osserva che, pure a fronte del discutibile ‘recupero’ di atti di indagine solo perché di matrice straniera, il rapporto diretto tra giudice dibattimentale e prova transnazionale si presta a essere valorizzato grazie ai più moderni schemi di assistenza giudiziaria, in cui massimo rilievo è accordato alla lex fori, e dunque alle regole interne del procedimento probatorio, riconducibili ai principi fondamentali di oralità, immediatezza e contraddittorio. Questo sforzo di valorizzazione pare tuttavia più problematico nel quadro in cui opera il pubblico ministero europeo, là dove è la lex loci a presiedere all’attività di raccolta della prova, peraltro anticipata alla fase investigativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.