Il diario e le lettere di Esther Etty Hillesum (1914-1943) rappresentano un singolare documento sugli orrori della Shoah, ma sono anche il racconto intimo di un cammino di maturazione interiore e di un’esperienza personale del divino. Di fronte alla ‘banalità del male’ si ergono come oasi nel deserto i «pensieri liberatori» di questa giovane ebrea olandese, risposte importanti per comprendere non solo il suo tempo, ma anche la contemporaneità: l’unico nemico dell’uomo è l’odio; estirparlo e vivere con una consapevolezza storica è la garanzia di un futuro per l’Europa, al riparo dai totalitarismi.

Uno zaino già pronto per il viaggio. Scritti su Etty Hillesum

A. Rotondo
2021-01-01

Abstract

Il diario e le lettere di Esther Etty Hillesum (1914-1943) rappresentano un singolare documento sugli orrori della Shoah, ma sono anche il racconto intimo di un cammino di maturazione interiore e di un’esperienza personale del divino. Di fronte alla ‘banalità del male’ si ergono come oasi nel deserto i «pensieri liberatori» di questa giovane ebrea olandese, risposte importanti per comprendere non solo il suo tempo, ma anche la contemporaneità: l’unico nemico dell’uomo è l’odio; estirparlo e vivere con una consapevolezza storica è la garanzia di un futuro per l’Europa, al riparo dai totalitarismi.
2021
978-88-99573-41-6
Hillesum, Shoah, diari, Dio, scrittura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/507542
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