cura del paesaggio e strategie di sviluppo locale ispirate da principi di giustizia sociale e ambientale. Questo presuppone innanzitutto un atto collettivo di “riconoscimento”, come affermano la Convenzione Europea del paesaggio e la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società. È quindi centrale il ruolo di un soggetto collettivo organizzato, una “comunità di eredità” che può divenire “comunità di azione” se riesce a innescare meccanismi trasformativi. L’autrice si interroga sui processi di riconoscimento collettivo e riattivazione del patrimonio territoriale come opportunità per costruire percorsi di sviluppo centrati su dinamiche inclusive e redistributive di potere e risorse, in quei contesti fragili come le aree interne del Paese. Lo scritto prova a mettere in relazione patrimonio, paesaggio e nuovi spazi del welfare prodotti grazie a processi di riattivazione della comunità in tensione dialogica con le istituzioni. Il paper propone quindi una riflessione sulle possibili nuove forme di governance territoriale ispirate alle esperienze degli ecomusei − processi comunitari di valorizzazione del patrimonio e del paesaggio, nati in Francia negli ’70 e diffusi oggi in tutto il mondo − ragionando sulle lezioni apprese nell’ambito di un processo di ricerca-azione in corso nella Valle del Simeto in Sicilia.

Processi, politiche e governance per la riattivazione del patrimonio nelle aree marginali. Una riflessione sugli ecomusei

pappalardo Giusy
Primo
2021-01-01

Abstract

cura del paesaggio e strategie di sviluppo locale ispirate da principi di giustizia sociale e ambientale. Questo presuppone innanzitutto un atto collettivo di “riconoscimento”, come affermano la Convenzione Europea del paesaggio e la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società. È quindi centrale il ruolo di un soggetto collettivo organizzato, una “comunità di eredità” che può divenire “comunità di azione” se riesce a innescare meccanismi trasformativi. L’autrice si interroga sui processi di riconoscimento collettivo e riattivazione del patrimonio territoriale come opportunità per costruire percorsi di sviluppo centrati su dinamiche inclusive e redistributive di potere e risorse, in quei contesti fragili come le aree interne del Paese. Lo scritto prova a mettere in relazione patrimonio, paesaggio e nuovi spazi del welfare prodotti grazie a processi di riattivazione della comunità in tensione dialogica con le istituzioni. Il paper propone quindi una riflessione sulle possibili nuove forme di governance territoriale ispirate alle esperienze degli ecomusei − processi comunitari di valorizzazione del patrimonio e del paesaggio, nati in Francia negli ’70 e diffusi oggi in tutto il mondo − ragionando sulle lezioni apprese nell’ambito di un processo di ricerca-azione in corso nella Valle del Simeto in Sicilia.
2021
978-88-99237-33-2
heritage, landscape, community
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/508840
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