Numerosi studi, a livello nazionale ed internazionale, hanno cercato di delineare il nuovo profilo competente e capacitante del docente della scuola del III millennio, chiamato ad operare in classi sempre più eterogenee e a modulare la professione in una continua relazione tra ciò che avviene all’interno ma anche all’esterno dell’aula. Lungo questa direzione, l’azione didattica non si limita ad un processo di montaggio delle lezioni in senso lineare, sequenziale, ma rappresenta un costrutto dal carattere pedagogico e formativo, che si fonda su un contesto situato e richiede al docente di passare da un baricentro professionale programmato, trasmissivo e realizzato individualmente nell’isolamento dell’aula, a pratiche professionali di carattere attivo, progettuale, organizzativo e valutativo sempre più laboratoriali e cooperative, orientate ad un profilo etico della professionalità docente, come indicato da Lisbona 2010 a Europa 2020 fino a giungere ad Education 2030. La capacità in azione, a tal fine, viene interpretata come capacità di funzionamento (agency) attraverso la quale si apprende, dalle forme di organizzazione della classe, alla forme di insegnamento/apprendimento collaborativo, ai ruoli dei docenti e studenti analizzati attraverso le nuove metodologie e tecniche didattiche “attive”. Lungo questa direzione, all’interno di questo lavoro, viene descritta, inoltre, una ricerca empirica di natura esplorativa, realizzata in alcune scuole della Sicilia Orientale, dal titolo “Formare docenti “professionisti” e “attivi”: quali competenze?” in cui l’analisi delle pratiche diventa il fulcro della ricerca didattica, così come dei percorsi formativi dei docenti, garantendo circolarità tra teoria e pratica, da un lato, e dall’altro fornendo materiale documentativo capace di “dar corpo” a quello che realmente succede nella scuola: una scuola e una didattica in cui “vediamo” i soggetti-persona in carne e ossa, dove rivivono voci, suoni, corpi, in cui cerchiamo di descrivere e comprendere processi, più che tecniche e prodotti.

Scuola, competenze e capacit-azioni. Nuove sfide didattico-pedagogiche per la professionalità attiva del docente. Un'indagine esplorativa

Gulisano D
2019-01-01

Abstract

Numerosi studi, a livello nazionale ed internazionale, hanno cercato di delineare il nuovo profilo competente e capacitante del docente della scuola del III millennio, chiamato ad operare in classi sempre più eterogenee e a modulare la professione in una continua relazione tra ciò che avviene all’interno ma anche all’esterno dell’aula. Lungo questa direzione, l’azione didattica non si limita ad un processo di montaggio delle lezioni in senso lineare, sequenziale, ma rappresenta un costrutto dal carattere pedagogico e formativo, che si fonda su un contesto situato e richiede al docente di passare da un baricentro professionale programmato, trasmissivo e realizzato individualmente nell’isolamento dell’aula, a pratiche professionali di carattere attivo, progettuale, organizzativo e valutativo sempre più laboratoriali e cooperative, orientate ad un profilo etico della professionalità docente, come indicato da Lisbona 2010 a Europa 2020 fino a giungere ad Education 2030. La capacità in azione, a tal fine, viene interpretata come capacità di funzionamento (agency) attraverso la quale si apprende, dalle forme di organizzazione della classe, alla forme di insegnamento/apprendimento collaborativo, ai ruoli dei docenti e studenti analizzati attraverso le nuove metodologie e tecniche didattiche “attive”. Lungo questa direzione, all’interno di questo lavoro, viene descritta, inoltre, una ricerca empirica di natura esplorativa, realizzata in alcune scuole della Sicilia Orientale, dal titolo “Formare docenti “professionisti” e “attivi”: quali competenze?” in cui l’analisi delle pratiche diventa il fulcro della ricerca didattica, così come dei percorsi formativi dei docenti, garantendo circolarità tra teoria e pratica, da un lato, e dall’altro fornendo materiale documentativo capace di “dar corpo” a quello che realmente succede nella scuola: una scuola e una didattica in cui “vediamo” i soggetti-persona in carne e ossa, dove rivivono voci, suoni, corpi, in cui cerchiamo di descrivere e comprendere processi, più che tecniche e prodotti.
2019
978-88-6760-655-9
docenti, didattica attiva, competenze, capacitazioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/546447
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