L’inquinamento ambientale causato dalle microplastiche è diventato un problema globale che solleva non poche preoccupazioni in relazione al rapporto salute e ambiente. La presenza di microplastiche negli alimenti, e nei comparti ambientali è già stata documentata in recenti studi ma di parla sempre di frammenti di dimensioni tra i 100 e 500 μm e, dunque, fisicamente impossibilitati nell’attra- versare le membrane cellulari. Infatti, l’esposizione ubiquitaria alle microplastiche non aveva destato particolari preoccupazioni a causa della “dichiarata” innocuità dei polimeri. Invece, studi recenti hanno evidenziato che le microplastiche di taglia dimensionale inferiore a 3 micron sono facilmente assorbite e traslocate dalle membrane biologiche, pertanto, l’interesse tossicologico ed epidemiologico su tale particolarissimo inquinante si è nuova- mente destato, e soprattutto ci si sta focalizzando sulle microplastiche <10 μm, che potrebbero espletare una funzione interferente sulle normali funzioni cellulari. In questo studio, sono state condotte delle prove di esposizione di polietilene (PE) (<2,6 μm) e polietilene terefta- lato (PET); (<1μm e <2.6μm) in vitro su linee cellulari di carcinoma epatocellulare umano HepG2MP. Le cellule sono state esposte per 24-72 ore a vari livelli di concentrazione (range compreso tra a 10 μg/mL a 40 μg/mL) contro controlli positivi e negativi. Sono stati effettuati test MMT di vitalità, test con 2’-7’-diclorodiidrofluoresceina diace- tato (DCFH-DA) che è una delle tecniche più utilizzate per misurare direttamente lo stato redox di una cellula, test Annessina V e analisi in fluorescenza per determinare l’autofagia. I risultati hanno dimostrato che lo stress ossidativo è uno dei meccanismi di citotossicità dimostrata a livello cellu- lare. Inoltre, l’esposizione di queste cellule a diversi tipi di microplastiche ha generato una riduzione dell’apoptosi e livelli autofagici pronunciati. I risultati definiscono l’esistenza di effetti citotossici proattivi delle patologie ossidativo dipendenti quale l’infiam- mazione e il cancro, prodotti dalle microplastiche su linee cellulari epatiche HepG2 e mettono in evidenza la ne- cessità di indagare più approfonditamente gli effetti citotossici delle microplastiche nell’uomo al fine di produrre indicazioni sia di tipo preventivo che di sanità pubblica volte alla riduzione del rischio sanitario.

VALUTAZIONE IN VITRO DEGLI EFFETTI GENERATI DALL’ESPOSIZIONE DI CELLULE UMANE A MICROPLASTICHE

Oliveri Conti G.
;
Ferrante Margherita;
2021-01-01

Abstract

L’inquinamento ambientale causato dalle microplastiche è diventato un problema globale che solleva non poche preoccupazioni in relazione al rapporto salute e ambiente. La presenza di microplastiche negli alimenti, e nei comparti ambientali è già stata documentata in recenti studi ma di parla sempre di frammenti di dimensioni tra i 100 e 500 μm e, dunque, fisicamente impossibilitati nell’attra- versare le membrane cellulari. Infatti, l’esposizione ubiquitaria alle microplastiche non aveva destato particolari preoccupazioni a causa della “dichiarata” innocuità dei polimeri. Invece, studi recenti hanno evidenziato che le microplastiche di taglia dimensionale inferiore a 3 micron sono facilmente assorbite e traslocate dalle membrane biologiche, pertanto, l’interesse tossicologico ed epidemiologico su tale particolarissimo inquinante si è nuova- mente destato, e soprattutto ci si sta focalizzando sulle microplastiche <10 μm, che potrebbero espletare una funzione interferente sulle normali funzioni cellulari. In questo studio, sono state condotte delle prove di esposizione di polietilene (PE) (<2,6 μm) e polietilene terefta- lato (PET); (<1μm e <2.6μm) in vitro su linee cellulari di carcinoma epatocellulare umano HepG2MP. Le cellule sono state esposte per 24-72 ore a vari livelli di concentrazione (range compreso tra a 10 μg/mL a 40 μg/mL) contro controlli positivi e negativi. Sono stati effettuati test MMT di vitalità, test con 2’-7’-diclorodiidrofluoresceina diace- tato (DCFH-DA) che è una delle tecniche più utilizzate per misurare direttamente lo stato redox di una cellula, test Annessina V e analisi in fluorescenza per determinare l’autofagia. I risultati hanno dimostrato che lo stress ossidativo è uno dei meccanismi di citotossicità dimostrata a livello cellu- lare. Inoltre, l’esposizione di queste cellule a diversi tipi di microplastiche ha generato una riduzione dell’apoptosi e livelli autofagici pronunciati. I risultati definiscono l’esistenza di effetti citotossici proattivi delle patologie ossidativo dipendenti quale l’infiam- mazione e il cancro, prodotti dalle microplastiche su linee cellulari epatiche HepG2 e mettono in evidenza la ne- cessità di indagare più approfonditamente gli effetti citotossici delle microplastiche nell’uomo al fine di produrre indicazioni sia di tipo preventivo che di sanità pubblica volte alla riduzione del rischio sanitario.
2021
9788894263848
microplastiche
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