Le nanoparticelle di biossido di titanio (TiO2-NPs) rappresentano un materiale rivoluzionario ampiamente utiliz- zato in diversi settori. Tuttavia, l’aumento degli scopi applicativi e la crescente produzione ha sollevato molte pre- occupazioni circa il rischio di tossicità per gli organismi viventi e in particolare per l’uomo. Diversi studi hanno già dimostrato gli effetti tossici di TiO2-NPs sugli ecosistemi, ma pochi e incongruenti sono i risultati circa i possibili effetti sulla salute umana, specialmente sul destino delle nanoparticelle una volta entrate nel sistema gastroin- testinale. Lo studio si propone di valutare l’esposizione cellulare di Caco-2 e HCT-116 a due diversi forme di Ti, ovvero il TiO2-NPs di 60 nm e l’additivo alimentare di TiO2, noto come E171. La vitalità cellulare è stata valutata mediante test MTT. L’analisi Western Blot è stata impiegata per valutare l’e- spressione delle proteine Caspasi-3 clivata e PARP totale/clivata. Sono stati eseguiti saggi di formazione di colonie, post trattamento, per valutare la proliferazione cellulare dopo 7 giorni di coltura in assenza di Ti. Inoltre è stato valutato il danno al DNA tramite saggio Comet assay. I dati hanno dimostrato che l’esposizione a tutte e due le forme di Ti ha ridotto la vitalità cellulare di Caco-2 e HCT- 116 in modo dipendente dalla dose rispetto ai controlli non trattati dopo 72 ore, con un effetto statisticamente significativo a partire da 1 mg/L per E171, e da 10 mg/L per 60nm TiO2-NPs. I risultati hanno dimostrato che la riduzione della crescita cellulare era legata al danno al DNA. Tuttavia, l’entità del danno cellulare non è tale da causare apoptosi o ridurre la proliferazione cellulare a lungo termine Nel complesso, i risultati del presente studio indicano che, nonostante le forme di TiO2-NPs influenzino la vitalità cellulare, entrambe le forme chimiche di TiO2 non inducono apoptosi. Inoltre, la ripresa della proliferazione cellu- lare dopo la rimozione delle particelle supporta l’idea che sia necessaria una migliore comprensione dei bio-effetti di TiO2-NPs, per promuovere pratiche di uso più sicuro dei nanomateriali.
INDAGINE IN VITRO SULLA POTENZIALE RISPOSTA CITOTOSSICA A NANOPARTICELLE DI TIO2 SU CELLULE DI CARCINOMA COLORETTALE UMANO CACO-2 E HCT-116
Grasso A.Primo
Formal Analysis
;Ferrante M.Secondo
;Libra M.;Tomasello B.;Fiore M.;Oliveri Conti G.;Cristaldi A.;Copat C
2021-01-01
Abstract
Le nanoparticelle di biossido di titanio (TiO2-NPs) rappresentano un materiale rivoluzionario ampiamente utiliz- zato in diversi settori. Tuttavia, l’aumento degli scopi applicativi e la crescente produzione ha sollevato molte pre- occupazioni circa il rischio di tossicità per gli organismi viventi e in particolare per l’uomo. Diversi studi hanno già dimostrato gli effetti tossici di TiO2-NPs sugli ecosistemi, ma pochi e incongruenti sono i risultati circa i possibili effetti sulla salute umana, specialmente sul destino delle nanoparticelle una volta entrate nel sistema gastroin- testinale. Lo studio si propone di valutare l’esposizione cellulare di Caco-2 e HCT-116 a due diversi forme di Ti, ovvero il TiO2-NPs di 60 nm e l’additivo alimentare di TiO2, noto come E171. La vitalità cellulare è stata valutata mediante test MTT. L’analisi Western Blot è stata impiegata per valutare l’e- spressione delle proteine Caspasi-3 clivata e PARP totale/clivata. Sono stati eseguiti saggi di formazione di colonie, post trattamento, per valutare la proliferazione cellulare dopo 7 giorni di coltura in assenza di Ti. Inoltre è stato valutato il danno al DNA tramite saggio Comet assay. I dati hanno dimostrato che l’esposizione a tutte e due le forme di Ti ha ridotto la vitalità cellulare di Caco-2 e HCT- 116 in modo dipendente dalla dose rispetto ai controlli non trattati dopo 72 ore, con un effetto statisticamente significativo a partire da 1 mg/L per E171, e da 10 mg/L per 60nm TiO2-NPs. I risultati hanno dimostrato che la riduzione della crescita cellulare era legata al danno al DNA. Tuttavia, l’entità del danno cellulare non è tale da causare apoptosi o ridurre la proliferazione cellulare a lungo termine Nel complesso, i risultati del presente studio indicano che, nonostante le forme di TiO2-NPs influenzino la vitalità cellulare, entrambe le forme chimiche di TiO2 non inducono apoptosi. Inoltre, la ripresa della proliferazione cellu- lare dopo la rimozione delle particelle supporta l’idea che sia necessaria una migliore comprensione dei bio-effetti di TiO2-NPs, per promuovere pratiche di uso più sicuro dei nanomateriali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.