Composto probabilmente tra il 1349 e il 1351, il Decameron trae la sua spinta fondamentale da un fatto storico: la peste nera che colpì gran parte dell’Europa e che risultò drammatica per Firenze (il testo ci è tramandato da un manoscritto autografo, il codice Hamiltoniano 90 della biblioteca di Berlino). Il titolo rimanda al modello dell’Hexameron di sant’Ambrogio, prefigurandone lo spirito del contenuto: ai sei giorni della creazione del mondo corrispondono i dieci giorni in cui la brigata per mezzo della parola “ricrea”, grazie alla narrazione, il mondo devastato dalla peste. Inoltre, col sottotitolo «principe Galeotto», Boccaccio allude direttamente al ruolo di mezzano assunto da Galeotto nella celebre vicenda di Lancillotto e Ginevra, affidando maliziosamente al suo libro lo stesso ruolo. Il pubblico privilegiato cui Boccaccio indirizza il libro sono le donne, le quali per tradizione letteraria sono le più motivate a essere destinatarie della compassione umana e le più bisognose a essere sollevate dalle pene d’amore, soprattutto a causa della noia causata dalla loro vita più ritirata. L’invenzione e la codificazione della novella rappresenta il punto di arrivo di quella tradizione che il Medioevo ha conosciuto come narratio brevis: legendae; exempla; fabliaux; vidas e razos; lais; per non tacere del Libro dei Sette Savi; delle Mille e una notte e del Novellino. L’originalità della novella può essere riassunta in tre aspetti fondamentali: a) ambientazione delle vicende narrate in un tempo storicamente determinato; b) collocazione in luoghi reali; c) narrazione delle storie da punti di vista differenti, così da far emergere una dimensione problematica della situazione narrata.

voce Boccaccio, Giovanni

S. Italia
2021-01-01

Abstract

Composto probabilmente tra il 1349 e il 1351, il Decameron trae la sua spinta fondamentale da un fatto storico: la peste nera che colpì gran parte dell’Europa e che risultò drammatica per Firenze (il testo ci è tramandato da un manoscritto autografo, il codice Hamiltoniano 90 della biblioteca di Berlino). Il titolo rimanda al modello dell’Hexameron di sant’Ambrogio, prefigurandone lo spirito del contenuto: ai sei giorni della creazione del mondo corrispondono i dieci giorni in cui la brigata per mezzo della parola “ricrea”, grazie alla narrazione, il mondo devastato dalla peste. Inoltre, col sottotitolo «principe Galeotto», Boccaccio allude direttamente al ruolo di mezzano assunto da Galeotto nella celebre vicenda di Lancillotto e Ginevra, affidando maliziosamente al suo libro lo stesso ruolo. Il pubblico privilegiato cui Boccaccio indirizza il libro sono le donne, le quali per tradizione letteraria sono le più motivate a essere destinatarie della compassione umana e le più bisognose a essere sollevate dalle pene d’amore, soprattutto a causa della noia causata dalla loro vita più ritirata. L’invenzione e la codificazione della novella rappresenta il punto di arrivo di quella tradizione che il Medioevo ha conosciuto come narratio brevis: legendae; exempla; fabliaux; vidas e razos; lais; per non tacere del Libro dei Sette Savi; delle Mille e una notte e del Novellino. L’originalità della novella può essere riassunta in tre aspetti fondamentali: a) ambientazione delle vicende narrate in un tempo storicamente determinato; b) collocazione in luoghi reali; c) narrazione delle storie da punti di vista differenti, così da far emergere una dimensione problematica della situazione narrata.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/550563
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