Non vedere nelle possibilità di sviluppo delle “nuove” tecnologie (ancora per quanto le chiameremo nuove?!) alcun limite è stato uno dei più grandi problemi delle sorti dell’e-learning. Lo sboom della new economy prima, e l’attuale crisi globale adesso, hanno inferto un duro colpo all’attenzione nei confronti dell’e-learning. Soltanto negli ultimi tempi pare che si riesca a calibrare opportunamente l’attenzione sul connubio formazione-ICT, superando l’antinomia reale vs. virtuale che ormai appare fuorviante. Passare da ottimismi e proiezioni iperboliche a pessimismi e chiusure non tiene conto dei fattori che concretamente – come i casi riportati dimostrano – permettono di avere un “ritorno nell’investimento in apprendimento” apprezzabili. Partendo da una presa di posizione netta a favore di approcci formativi costruttivisti e da posizioni contrarie a ogni determinismo tecnologico (si pensi ai learning objects), questo studio si propone come una sorta di aggiornamento delle pratiche migliori di e-learning riscontrate in Italia, indagando empiricamente il digital divide, l’istruzione secondaria e terziaria, e il knowledge management aziendale, declinando così di volta in volta l’apprendimento svolto su ambienti digitali.

E-learning. Apprendimento e internet dopo lo sboom della new economy

MARINI, GIULIO
2009-01-01

Abstract

Non vedere nelle possibilità di sviluppo delle “nuove” tecnologie (ancora per quanto le chiameremo nuove?!) alcun limite è stato uno dei più grandi problemi delle sorti dell’e-learning. Lo sboom della new economy prima, e l’attuale crisi globale adesso, hanno inferto un duro colpo all’attenzione nei confronti dell’e-learning. Soltanto negli ultimi tempi pare che si riesca a calibrare opportunamente l’attenzione sul connubio formazione-ICT, superando l’antinomia reale vs. virtuale che ormai appare fuorviante. Passare da ottimismi e proiezioni iperboliche a pessimismi e chiusure non tiene conto dei fattori che concretamente – come i casi riportati dimostrano – permettono di avere un “ritorno nell’investimento in apprendimento” apprezzabili. Partendo da una presa di posizione netta a favore di approcci formativi costruttivisti e da posizioni contrarie a ogni determinismo tecnologico (si pensi ai learning objects), questo studio si propone come una sorta di aggiornamento delle pratiche migliori di e-learning riscontrate in Italia, indagando empiricamente il digital divide, l’istruzione secondaria e terziaria, e il knowledge management aziendale, declinando così di volta in volta l’apprendimento svolto su ambienti digitali.
2009
9788854829091
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/551543
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