Il saggio pone una riflessione sulla cultura architettonica contemporanea che, esito di un percorso avviato dalla rivoluzione industriale, ha determinato una scissione profonda tra il momento ideativo e quello costruttivo. L’architettura consta di una componente “astratta” che oggi prevale trovando una legittimazione nello strumento del disegno. È proprio il mezzo grafico uno dei principali aspetti che accomuna architettura e musica. Anche la partitura musicale è un reale progetto: un’idea di armonia, proporzioni ed equilibrio. Come la disciplina musicale, l’architettura ha una sua inevitabile confluenza nella realizzazione in termini di costruito. Tuttavia, il rapporto tra progetto architettonico ed esecuzione è molto più distante rispetto a quello fra partitura musicale e realizzazione del pezzo. Nel secondo caso, il divario aumenta ancor più per il semplice ascoltatore – rispetto al compositore – poiché a lui spetta il compito di fondare la propria esperienza musicale soltanto sulla sfuggevolezza del dato sonoro. L’immediatezza della musica non è propria dell’architettura, che necessita della costruzione per trovare la sua ragion d’essere. Da ciò segue la necessità di ricucire la separazione tra composizione e costruzione.

Ri-comporre il sapere costruttivo

GALLOTTA, EMANUELE
2012-01-01

Abstract

Il saggio pone una riflessione sulla cultura architettonica contemporanea che, esito di un percorso avviato dalla rivoluzione industriale, ha determinato una scissione profonda tra il momento ideativo e quello costruttivo. L’architettura consta di una componente “astratta” che oggi prevale trovando una legittimazione nello strumento del disegno. È proprio il mezzo grafico uno dei principali aspetti che accomuna architettura e musica. Anche la partitura musicale è un reale progetto: un’idea di armonia, proporzioni ed equilibrio. Come la disciplina musicale, l’architettura ha una sua inevitabile confluenza nella realizzazione in termini di costruito. Tuttavia, il rapporto tra progetto architettonico ed esecuzione è molto più distante rispetto a quello fra partitura musicale e realizzazione del pezzo. Nel secondo caso, il divario aumenta ancor più per il semplice ascoltatore – rispetto al compositore – poiché a lui spetta il compito di fondare la propria esperienza musicale soltanto sulla sfuggevolezza del dato sonoro. L’immediatezza della musica non è propria dell’architettura, che necessita della costruzione per trovare la sua ragion d’essere. Da ciò segue la necessità di ricucire la separazione tra composizione e costruzione.
2012
978-88-6134-881-3
composizione
costruzione
architettura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/556271
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