Quasi un secolo è trascorso dall’esordio letterario di Pavese, da quel Lavorare stanca, inattuale classico del Novecento, pubblicato nel 1936 per le Edizioni di Solaria. Guardando al testo e alla sua storia attraverso le carte, cerchiamo qui di ‘sondare il monolito’ per descrivere con esattezza l’epica, l’etica e gli slanci di una poesia che matura da un’inedita apertura al mondo: la peculiare traiettoria che ha determinato l’originalità della voce di Pavese.

L.P. Barbarino, Pavese opera prima. Per un’ermeneutica di Lavorare stanca 1936

Liborio Pietro Barbarino
Primo
2020-01-01

Abstract

Quasi un secolo è trascorso dall’esordio letterario di Pavese, da quel Lavorare stanca, inattuale classico del Novecento, pubblicato nel 1936 per le Edizioni di Solaria. Guardando al testo e alla sua storia attraverso le carte, cerchiamo qui di ‘sondare il monolito’ per descrivere con esattezza l’epica, l’etica e gli slanci di una poesia che matura da un’inedita apertura al mondo: la peculiare traiettoria che ha determinato l’originalità della voce di Pavese.
2020
978-88-99573-36-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/561116
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