I teatri sono luoghi di incontro per la comunità, che vive all’unisono un’esperienza relazionale – tra creazione, deambulazione, scambio e azioni ‘in prossimità’ – che genera un’impronta mnemonica profonda, di grande importanza, con risvolti didattici, culturali e identitari. Il teatro all’italiana era già una piazza coperta, definita da un’architettura simile a un edificio, sulle cui superfici venivano simulati pietra, marmo ed elementi scultorei nei materiali della finzione: legno, stucco e cartapesta. Nel Novecento inizia una fase di ‘uscita del teatro nella città’ e con il Sessantotto si afferma un desiderio forte di disseminare le esperienze culturali nel sociale e nella vita quotidiana. Il ruolo del pubblico – partecipante e attivo – è importante per la definizione dell’opera, per la stabilizzazione del processo creativo, per l’annullamento dell’autoreferenzialità degli artisti, per fissare e tramandare la memoria del luogo. Il progetto TeaM – Prometeo Linea 3: Teatri e Memoria. Un sistema di conoscenza del patrimonio teatrale scomparso della città, finanziato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli studi di Catania, di cui questo volume rappresenta il tassello conclusivo, aveva come obiettivo primario quello di sviluppare una riflessione teorica e metodologica rispetto alla storia e all’importanza dei teatri nella città di Catania (ma non solo) così da stimolare rigenerare la memoria di luoghi che da sé alimentano il valore del teatro, la centralità della sua posizione sociale e politica. La pandemia Covid-19 ha cambiato, e non poco, i programmi iniziali, venendo a coincidere con l’avvio del progetto e imponendo uno stop alla ricerca che si era avviata proprio nel gennaio 2019 con il Convegno Cittadinanze teatrali. Per una mappatura di spazi ed esperienze di Teatro Sociale in Sicilia (Catania, 9-10 gennaio). I contributi raccolti nel presente volume provano, a vario titolo, a recuperare le riflessioni fatte nel 2019. A emergere è una poetica degli spazi che prova a restituire la bellezza dei luoghi e delle buone pratiche, l’energia delle relazioni che albergano, le nuove narrazioni che si innescano. La pandemia da Covid-19 ha certamente trasformato le modalità con cui ci confrontiamo e ci muoviamo nelle città e ha portato una nuova attenzione alle relazioni tra le persone e l’ambiente urbano. Il lockdown ha reso molti di noi più consapevoli della nostra relazione con lo spazio delle città e, soprattutto, di come questo rifletta e influenzi aspetti affettivi nei quali l’esperienza urbana si incarna. La proposta sollecitata alle autrici e agli autori è quella di contribuire a creare una mappatura che faccia emergere forze residuali generate dai luoghi in cui pratiche ed esperienze performative hanno preso vita: luoghi di cura, luoghi transitori di creazione, di condivisione di pratiche e pensieri, luoghi di soggettivazione espressiva e politica. Luoghi anche in opposizione allo spazio ideologico dominante, sorti come spazi in cui ripensare ogni forma di arte

La città teatrale. Per un recupero di spazi e memorie

Vittorio Fiore;Simona Scattina
2023-01-01

Abstract

I teatri sono luoghi di incontro per la comunità, che vive all’unisono un’esperienza relazionale – tra creazione, deambulazione, scambio e azioni ‘in prossimità’ – che genera un’impronta mnemonica profonda, di grande importanza, con risvolti didattici, culturali e identitari. Il teatro all’italiana era già una piazza coperta, definita da un’architettura simile a un edificio, sulle cui superfici venivano simulati pietra, marmo ed elementi scultorei nei materiali della finzione: legno, stucco e cartapesta. Nel Novecento inizia una fase di ‘uscita del teatro nella città’ e con il Sessantotto si afferma un desiderio forte di disseminare le esperienze culturali nel sociale e nella vita quotidiana. Il ruolo del pubblico – partecipante e attivo – è importante per la definizione dell’opera, per la stabilizzazione del processo creativo, per l’annullamento dell’autoreferenzialità degli artisti, per fissare e tramandare la memoria del luogo. Il progetto TeaM – Prometeo Linea 3: Teatri e Memoria. Un sistema di conoscenza del patrimonio teatrale scomparso della città, finanziato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli studi di Catania, di cui questo volume rappresenta il tassello conclusivo, aveva come obiettivo primario quello di sviluppare una riflessione teorica e metodologica rispetto alla storia e all’importanza dei teatri nella città di Catania (ma non solo) così da stimolare rigenerare la memoria di luoghi che da sé alimentano il valore del teatro, la centralità della sua posizione sociale e politica. La pandemia Covid-19 ha cambiato, e non poco, i programmi iniziali, venendo a coincidere con l’avvio del progetto e imponendo uno stop alla ricerca che si era avviata proprio nel gennaio 2019 con il Convegno Cittadinanze teatrali. Per una mappatura di spazi ed esperienze di Teatro Sociale in Sicilia (Catania, 9-10 gennaio). I contributi raccolti nel presente volume provano, a vario titolo, a recuperare le riflessioni fatte nel 2019. A emergere è una poetica degli spazi che prova a restituire la bellezza dei luoghi e delle buone pratiche, l’energia delle relazioni che albergano, le nuove narrazioni che si innescano. La pandemia da Covid-19 ha certamente trasformato le modalità con cui ci confrontiamo e ci muoviamo nelle città e ha portato una nuova attenzione alle relazioni tra le persone e l’ambiente urbano. Il lockdown ha reso molti di noi più consapevoli della nostra relazione con lo spazio delle città e, soprattutto, di come questo rifletta e influenzi aspetti affettivi nei quali l’esperienza urbana si incarna. La proposta sollecitata alle autrici e agli autori è quella di contribuire a creare una mappatura che faccia emergere forze residuali generate dai luoghi in cui pratiche ed esperienze performative hanno preso vita: luoghi di cura, luoghi transitori di creazione, di condivisione di pratiche e pensieri, luoghi di soggettivazione espressiva e politica. Luoghi anche in opposizione allo spazio ideologico dominante, sorti come spazi in cui ripensare ogni forma di arte
2023
978-88-5510-321-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/579911
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