The thesis addresses the issue of digital justice and, in particular, the issue of predictivity. The first chapter analyzes the context and thus the times, places, and subjects of digital and describes how the justice environment changes in connection with the "digital revolution." The second chapter discusses three concepts: computation, forecasting and prediction. The issues of law as machine and the implications of mechanical and digital jurisprudence are addressed, as well as the idea of predictability as a corollary of the principle of legal certainty that finds implementation on two objects: judgment and behavior. The idea of prediction is also questioned. In the third chapter, the predictive approach is observed, highlighting the shift in focus to outcome rather than to process and the risk of unconditional delegation to machines. In the last chapter, making some critical remarks against predictive logic, the digital context is observed as it is transformed by the predictive function. In the last chapter, making some critical remarks against predictive logic, the digital context is observed as it is transformed by the predictive function. It is investigating in particular an idea of man related to the possibility of making predictions, the environment that makes the predictability of conduct easier, and the temporality that constitutes a condition of possibility of predictions. Finally, we reflect on how predictive logic generates normativity conflict on two levels: in the need for translation of social regulation into constraint through artifacts and technical constraints, and in the anticipation of regulation of human conduct through techniques that influence behavior rather than guide it into action.

La tesi affronta il tema della giustizia digitale e, in particolare, la questione della predittività. Nel primo capitolo si analizza il contesto e quindi i tempi, i luoghi, i soggetti del digitale e si descrive come muti l’ambiente e, in modo particolare, l’ambiente della giustizia, inquadrando il discorso dal punto di vista concettuale in quella che è stata definita “rivoluzione digitale”. Nel secondo capitolo si trattano tre concetti: calcolo, previsione e predizione. Vengono affrontate le questioni del diritto come macchina e dei risvolti di una giurisprudenza meccanica e di quella digitale che si va sempre più imponendo, nonché dell’idea di prevedibilità come corollario del principio di certezza del diritto che trova attuazione su due oggetti: il giudizio e la condotta. Viene posta, inoltre, in discussione l’idea di predizione. Nel terzo capitolo si osserva come nel processo di trasformazione che conduce da una giustizia digitalizzata verso una giustizia digitale si inserisca l’approccio predittivo, mettendo in evidenza lo spostamento dell’attenzione sul risultato a discapito del processo e il rischio di una delega incondizionata alle macchine. Nell’ultimo capitolo, ponendo alcune osservazioni critiche nei confronti dell’introduzione di una logica predittiva così descritta, si osserva il contesto digitale in quanto trasformato dalla funzione di predittività, indagando in particolare su un’idea di uomo connessa alla possibilità di formulare predizioni, sull’ambiente che rende più agevole la prevedibilità delle condotte e sullo statuto temporale che costituisce una condizione di possibilità delle predizioni. Infine, si riflette su come la logica predittiva generi un conflitto di normatività che si manifesta su due piani: nella necessità di una traduzione in vincolo della regolazione sociale per il tramite di artefatti e vincoli tecnici e nell’anticipazione della regolazione delle condotte umane attraverso tecniche che influenzano i comportamenti piuttosto che orientarli nell’azione.

Predizioni normative e giustizia digitale / Roccaro, David. - (2022 Oct 24).

Predizioni normative e giustizia digitale

ROCCARO, DAVID
2022-10-24

Abstract

The thesis addresses the issue of digital justice and, in particular, the issue of predictivity. The first chapter analyzes the context and thus the times, places, and subjects of digital and describes how the justice environment changes in connection with the "digital revolution." The second chapter discusses three concepts: computation, forecasting and prediction. The issues of law as machine and the implications of mechanical and digital jurisprudence are addressed, as well as the idea of predictability as a corollary of the principle of legal certainty that finds implementation on two objects: judgment and behavior. The idea of prediction is also questioned. In the third chapter, the predictive approach is observed, highlighting the shift in focus to outcome rather than to process and the risk of unconditional delegation to machines. In the last chapter, making some critical remarks against predictive logic, the digital context is observed as it is transformed by the predictive function. In the last chapter, making some critical remarks against predictive logic, the digital context is observed as it is transformed by the predictive function. It is investigating in particular an idea of man related to the possibility of making predictions, the environment that makes the predictability of conduct easier, and the temporality that constitutes a condition of possibility of predictions. Finally, we reflect on how predictive logic generates normativity conflict on two levels: in the need for translation of social regulation into constraint through artifacts and technical constraints, and in the anticipation of regulation of human conduct through techniques that influence behavior rather than guide it into action.
24-ott-2022
La tesi affronta il tema della giustizia digitale e, in particolare, la questione della predittività. Nel primo capitolo si analizza il contesto e quindi i tempi, i luoghi, i soggetti del digitale e si descrive come muti l’ambiente e, in modo particolare, l’ambiente della giustizia, inquadrando il discorso dal punto di vista concettuale in quella che è stata definita “rivoluzione digitale”. Nel secondo capitolo si trattano tre concetti: calcolo, previsione e predizione. Vengono affrontate le questioni del diritto come macchina e dei risvolti di una giurisprudenza meccanica e di quella digitale che si va sempre più imponendo, nonché dell’idea di prevedibilità come corollario del principio di certezza del diritto che trova attuazione su due oggetti: il giudizio e la condotta. Viene posta, inoltre, in discussione l’idea di predizione. Nel terzo capitolo si osserva come nel processo di trasformazione che conduce da una giustizia digitalizzata verso una giustizia digitale si inserisca l’approccio predittivo, mettendo in evidenza lo spostamento dell’attenzione sul risultato a discapito del processo e il rischio di una delega incondizionata alle macchine. Nell’ultimo capitolo, ponendo alcune osservazioni critiche nei confronti dell’introduzione di una logica predittiva così descritta, si osserva il contesto digitale in quanto trasformato dalla funzione di predittività, indagando in particolare su un’idea di uomo connessa alla possibilità di formulare predizioni, sull’ambiente che rende più agevole la prevedibilità delle condotte e sullo statuto temporale che costituisce una condizione di possibilità delle predizioni. Infine, si riflette su come la logica predittiva generi un conflitto di normatività che si manifesta su due piani: nella necessità di una traduzione in vincolo della regolazione sociale per il tramite di artefatti e vincoli tecnici e nell’anticipazione della regolazione delle condotte umane attraverso tecniche che influenzano i comportamenti piuttosto che orientarli nell’azione.
digital justice, predictive justice, Big Data, artificial intelligence
giustizia digitale, giustizia predittiva, Big Data, intelligenza artificiale
Predizioni normative e giustizia digitale / Roccaro, David. - (2022 Oct 24).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/581428
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