The following thesis focuses on the study of the land reclamation and colonization project launched by the Fascist regime between the 1920s and 1940s in the vast areas of the Sicilian latifundium, paying particular attention to the events of the Lupo and Libertinia villages, with the aim of reconstructing their historical events and the living conditions of their inhabitants. The work, which is divided into three chapters, proposes in the first one a historical-normative excursus that, starting from the evolution of the concept of land reclamation and the laws adopted to define its methods of execution, that arrives at the delicate phase of the 'Lotta al latifondo' (that means a fight against the massive Sicilian estate) desired by Mussolini in order to restore the prestige of the PNF, at time a of loss of consensus in the South of Italy, and that arrived at the creation of the ECLS and the project to populate the Sicilian latifundium. In the second part, which is distinguished by a more multidisciplinary approach, the historical and administrative processes that led to the construction of the villages Libertinia and Lupo, near Ramacca and Mineo respectively, are examined in more detail. The first, was the result of Baron Pasquale Libertini's private initiative, that was a positive example of the fight against the latifundium in which public interest was combined with the need to maintain baronial power over a his very extensive area at risk of expropriation by the ONC. The second, on the other hand, was part of the eight rural villages built between 1941 and 1943 at the express desire of the Duce, but it was immediately repudiated by its villagers, who often fled that life of solitude. In both case-studies is examined the urban evolution, the process of continuity with the Agrarian Reform, up to the years of definitive abandonment. In addition to this, there are two sections on artistic representation of the two rural villages and are particularly linked to the artist Francesco Pastura, Roberto Rimini and above all the photographer Eugenio Bronzetti, an extraordinary witness of life in the Sicilian villages. The third part of the work, finally, refers to the reconstruction of the life and thought of Giuseppe Frisella Vella, a liberalist and Sicilianist intellectual who worked on the Southern Question, looking with interest at the criticism he conducted against the Fascist land reclamation and colonization, that he defines as an uneconomic maneuver, and defending the great Sicilian agrarians rights.

Il seguente lavoro si concentra sullo studio del progetto di bonifica e colonizzazione varato dal Regime fascista tra gli anni Venti e Quaranta nelle vaste aree del latifondo siciliano, ponendo particolare attenzione sulle vicende dei borghi Lupo e Libertinia, con l’obiettivo di ricostruirne le vicende storiche e le condizioni di vita dei suoi abitanti. Il lavoro, suddiviso in tre capitoli, propone nel primo di essi un excursus storico-normativo che partendo dall’evoluzione del concetto di bonifica integrale e dei provvedimenti varati al fine di definirne i metodi di esecuzione, giunge fino alla delicata fase della “Lotta al latifondo” voluta da Mussolini al fine di ripristinare il prestigio del PNF, in un momento di crescente perdita di consensi nel Mezzogiorno, e che si concretizzò nella nascita dell’ ECLS e nel progetto di popolamento del latifondo siciliano. Nella seconda parte, che si caratterizza per un approccio più pluridisciplinare, vengono analizzati in modo più approfondito i processi storici, burocratici ed amministrativi che portarono alla costruzione dei Borghi Libertinia e Lupo, rispettivamente nei pressi di Ramacca e Mineo. Il primo frutto dell’iniziativa privata del Barone Pasquale Libertini fu un esempio positivo della lotta al latifondo in cui all’interesse pubblico andò ad accostarsi la necessità di mantenere il proprio potere baronale su un vastissimo comprensorio a rischio di espropriazione da parte dell’ONC. Il secondo invece fece parte degli otto borghi rurali costruiti tra il 1941 e 1943 su espressa volontà del Duce, ma che, a differenza di Libertinia, venne sin da subito ripudiato dai suoi abitanti, i quali spesso fuggirono quella vita di desolante solitudine. In entrambi i casi-studio viene analizzata l’evoluzione urbanistica, il processo di continuità con la Riforma agraria, fino a giungere agli anni del definitivo abbandono. A ciò vanno aggiunte due sezioni riguardanti le opere artistiche, che ebbero per oggetto i due Borghi rurali e legati in particolar modo alle figure di Francesco Pastura, Roberto Rimini e soprattutto del fotografo Eugenio Bronzetti, straordinario testimone della vita nei borghi siciliani. La terza parte del lavoro, infine rimanda alla ricostruzione della vita e del pensiero di Giuseppe Frisella Vella, intellettuale liberista e sicilianista che scrisse e si occupò di Questione Meridionale, guardando con interesse alla critica da lui condotta contro la bonifica e colonizzazione fascista in quanto manovra antieconomica, ponendosi a difesa dei diritti dei grandi agrari siciliani.

Bonifica e colonizzazione del latifondo siciliano nel ventennio fascista:i borghi Libertinia e Pietro Lupo (con appendice sul pensiero meridionalista di Giuseppe Frisella Vella) / Romano, Federica. - (2022 Nov 23).

Bonifica e colonizzazione del latifondo siciliano nel ventennio fascista:i borghi Libertinia e Pietro Lupo (con appendice sul pensiero meridionalista di Giuseppe Frisella Vella)

ROMANO, FEDERICA
2022-11-23

Abstract

The following thesis focuses on the study of the land reclamation and colonization project launched by the Fascist regime between the 1920s and 1940s in the vast areas of the Sicilian latifundium, paying particular attention to the events of the Lupo and Libertinia villages, with the aim of reconstructing their historical events and the living conditions of their inhabitants. The work, which is divided into three chapters, proposes in the first one a historical-normative excursus that, starting from the evolution of the concept of land reclamation and the laws adopted to define its methods of execution, that arrives at the delicate phase of the 'Lotta al latifondo' (that means a fight against the massive Sicilian estate) desired by Mussolini in order to restore the prestige of the PNF, at time a of loss of consensus in the South of Italy, and that arrived at the creation of the ECLS and the project to populate the Sicilian latifundium. In the second part, which is distinguished by a more multidisciplinary approach, the historical and administrative processes that led to the construction of the villages Libertinia and Lupo, near Ramacca and Mineo respectively, are examined in more detail. The first, was the result of Baron Pasquale Libertini's private initiative, that was a positive example of the fight against the latifundium in which public interest was combined with the need to maintain baronial power over a his very extensive area at risk of expropriation by the ONC. The second, on the other hand, was part of the eight rural villages built between 1941 and 1943 at the express desire of the Duce, but it was immediately repudiated by its villagers, who often fled that life of solitude. In both case-studies is examined the urban evolution, the process of continuity with the Agrarian Reform, up to the years of definitive abandonment. In addition to this, there are two sections on artistic representation of the two rural villages and are particularly linked to the artist Francesco Pastura, Roberto Rimini and above all the photographer Eugenio Bronzetti, an extraordinary witness of life in the Sicilian villages. The third part of the work, finally, refers to the reconstruction of the life and thought of Giuseppe Frisella Vella, a liberalist and Sicilianist intellectual who worked on the Southern Question, looking with interest at the criticism he conducted against the Fascist land reclamation and colonization, that he defines as an uneconomic maneuver, and defending the great Sicilian agrarians rights.
23-nov-2022
Il seguente lavoro si concentra sullo studio del progetto di bonifica e colonizzazione varato dal Regime fascista tra gli anni Venti e Quaranta nelle vaste aree del latifondo siciliano, ponendo particolare attenzione sulle vicende dei borghi Lupo e Libertinia, con l’obiettivo di ricostruirne le vicende storiche e le condizioni di vita dei suoi abitanti. Il lavoro, suddiviso in tre capitoli, propone nel primo di essi un excursus storico-normativo che partendo dall’evoluzione del concetto di bonifica integrale e dei provvedimenti varati al fine di definirne i metodi di esecuzione, giunge fino alla delicata fase della “Lotta al latifondo” voluta da Mussolini al fine di ripristinare il prestigio del PNF, in un momento di crescente perdita di consensi nel Mezzogiorno, e che si concretizzò nella nascita dell’ ECLS e nel progetto di popolamento del latifondo siciliano. Nella seconda parte, che si caratterizza per un approccio più pluridisciplinare, vengono analizzati in modo più approfondito i processi storici, burocratici ed amministrativi che portarono alla costruzione dei Borghi Libertinia e Lupo, rispettivamente nei pressi di Ramacca e Mineo. Il primo frutto dell’iniziativa privata del Barone Pasquale Libertini fu un esempio positivo della lotta al latifondo in cui all’interesse pubblico andò ad accostarsi la necessità di mantenere il proprio potere baronale su un vastissimo comprensorio a rischio di espropriazione da parte dell’ONC. Il secondo invece fece parte degli otto borghi rurali costruiti tra il 1941 e 1943 su espressa volontà del Duce, ma che, a differenza di Libertinia, venne sin da subito ripudiato dai suoi abitanti, i quali spesso fuggirono quella vita di desolante solitudine. In entrambi i casi-studio viene analizzata l’evoluzione urbanistica, il processo di continuità con la Riforma agraria, fino a giungere agli anni del definitivo abbandono. A ciò vanno aggiunte due sezioni riguardanti le opere artistiche, che ebbero per oggetto i due Borghi rurali e legati in particolar modo alle figure di Francesco Pastura, Roberto Rimini e soprattutto del fotografo Eugenio Bronzetti, straordinario testimone della vita nei borghi siciliani. La terza parte del lavoro, infine rimanda alla ricostruzione della vita e del pensiero di Giuseppe Frisella Vella, intellettuale liberista e sicilianista che scrisse e si occupò di Questione Meridionale, guardando con interesse alla critica da lui condotta contro la bonifica e colonizzazione fascista in quanto manovra antieconomica, ponendosi a difesa dei diritti dei grandi agrari siciliani.
Fascism, Reclamation and colonization, Sicilian latifundium, Rural Villages, Southern question
Fascismo, Bonifica e colonizzazione, Latifondo siciliano, Borghi rurali, Questione meridionale
Bonifica e colonizzazione del latifondo siciliano nel ventennio fascista:i borghi Libertinia e Pietro Lupo (con appendice sul pensiero meridionalista di Giuseppe Frisella Vella) / Romano, Federica. - (2022 Nov 23).
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