Some discoveries of neurosciences seem to offer explanations about the phenomena of subjectivity such as consciousness and free will, very important topics in the legal context. Starting with these discoveries, some reductionist perspectives propose methodologies according to which, in the future, neurosciences could explain all aspects of human personality, substituting the uncertain categories of psychology and the humanities in general. Among these approaches is Damasio’s, according to which it might be possible to reduce Cartesian metaphysical dualism to a radical materialistic monism, in a perfect fusion of “soul” and brain. With respect to this perspective, which is at the moment unrealizable by neuroscientific knowledge, we present some epistemological and methodological critiques, from which we surmise that reductionism is basically a logical misunderstanding. In place of the reductionist perspective, we suggest a model of subjectivity as “empty-subject”, a subject deprived of any idea of substance, which is obtained from the dialogue of Lacanian psychoanalysis and Wittgenstein’s philosophy. The criterion of differentiation between the reductionist theory and this perspective, in the legal context, is that any human action is included in a horizon of meaning, which is unobtainable from biochemical synaptic exchanges. From this point of view, we elaborate a theory of subjectivity interlaced with the Law in its symbolic function. With respect to the biological model of human behaviour and delinquency, we present a model of the subject produced by social exchanges of meaning and symbolic interactions, which are external to the biological organism. Crime is a direct expression of this symbolic world of humans.

Alcune scoperte neuroscientifiche sembrano poter offrire delle spiegazioni dei fenomeni soggettivi come la coscienza e il libero arbitrio, aspetti molto importanti in sede giuridica. A partire da queste scoperte, alcune prospettive riduzioniste propongono delle metodologie secondo cui le neuroscienze potrebbero, in futuro, spiegare ogni aspetto della personalità umana, sostituendo del tutto le incerte categorie della psicologia e delle scienze umane in generale. Tra questi approcci spicca quello di Damasio, secondo il quale sarebbe finalmente possibile ricondurre il dualismo metafisico di matrice cartesiana ad un radicale monismo materialistico, in una perfetta coincidenza tra “anima” e cervello. A questa prospettiva, che ad oggi non è ancora possibile realizzare dalle conoscenze neuroscientifiche, vengono contrapposte delle critiche di carattere epistemologico e metodologico, soprattutto in ambito morale e giuridico, dalle quali si coglie che il riduzionismo è per molti versi un fraintendimento logico. Alla prospettiva riduzionista si contrappone un modello di soggettività intesa come “soggetto-vuoto”, privo di sostanza, facendo dialogare la psicoanalisi lacaniana con la filosofia critica di Wittgenstein. Il punto di discrimine tra la teoria riduzionista e questa prospettiva è che ogni azione umana si inscrive in un orizzonte di senso che non è reperibile negli scambi biochimici della sinapsi. Da questo punto di partenza si elabora una teoria della soggettività come prodotto sociale in stretto rapporto con il diritto nella sua funzione simbolica. Al modello biologista sul comportamento umano e criminale viene, quindi, affiancato un modello di soggetto che si produce a partire dagli scambi sociali di significato e dall’interazione simbolica che sono esterni all’organismo, dei quali il crimine è anzi diretta espressione.

Il soggetto, il cervello e l’inconscio.Diritto e neuroscienze alla luce della psicoanalisi / Alparone, Dario. - (2021 Apr 12).

Il soggetto, il cervello e l’inconscio.Diritto e neuroscienze alla luce della psicoanalisi

ALPARONE, DARIO
2021-04-12

Abstract

Some discoveries of neurosciences seem to offer explanations about the phenomena of subjectivity such as consciousness and free will, very important topics in the legal context. Starting with these discoveries, some reductionist perspectives propose methodologies according to which, in the future, neurosciences could explain all aspects of human personality, substituting the uncertain categories of psychology and the humanities in general. Among these approaches is Damasio’s, according to which it might be possible to reduce Cartesian metaphysical dualism to a radical materialistic monism, in a perfect fusion of “soul” and brain. With respect to this perspective, which is at the moment unrealizable by neuroscientific knowledge, we present some epistemological and methodological critiques, from which we surmise that reductionism is basically a logical misunderstanding. In place of the reductionist perspective, we suggest a model of subjectivity as “empty-subject”, a subject deprived of any idea of substance, which is obtained from the dialogue of Lacanian psychoanalysis and Wittgenstein’s philosophy. The criterion of differentiation between the reductionist theory and this perspective, in the legal context, is that any human action is included in a horizon of meaning, which is unobtainable from biochemical synaptic exchanges. From this point of view, we elaborate a theory of subjectivity interlaced with the Law in its symbolic function. With respect to the biological model of human behaviour and delinquency, we present a model of the subject produced by social exchanges of meaning and symbolic interactions, which are external to the biological organism. Crime is a direct expression of this symbolic world of humans.
12-apr-2021
Alcune scoperte neuroscientifiche sembrano poter offrire delle spiegazioni dei fenomeni soggettivi come la coscienza e il libero arbitrio, aspetti molto importanti in sede giuridica. A partire da queste scoperte, alcune prospettive riduzioniste propongono delle metodologie secondo cui le neuroscienze potrebbero, in futuro, spiegare ogni aspetto della personalità umana, sostituendo del tutto le incerte categorie della psicologia e delle scienze umane in generale. Tra questi approcci spicca quello di Damasio, secondo il quale sarebbe finalmente possibile ricondurre il dualismo metafisico di matrice cartesiana ad un radicale monismo materialistico, in una perfetta coincidenza tra “anima” e cervello. A questa prospettiva, che ad oggi non è ancora possibile realizzare dalle conoscenze neuroscientifiche, vengono contrapposte delle critiche di carattere epistemologico e metodologico, soprattutto in ambito morale e giuridico, dalle quali si coglie che il riduzionismo è per molti versi un fraintendimento logico. Alla prospettiva riduzionista si contrappone un modello di soggettività intesa come “soggetto-vuoto”, privo di sostanza, facendo dialogare la psicoanalisi lacaniana con la filosofia critica di Wittgenstein. Il punto di discrimine tra la teoria riduzionista e questa prospettiva è che ogni azione umana si inscrive in un orizzonte di senso che non è reperibile negli scambi biochimici della sinapsi. Da questo punto di partenza si elabora una teoria della soggettività come prodotto sociale in stretto rapporto con il diritto nella sua funzione simbolica. Al modello biologista sul comportamento umano e criminale viene, quindi, affiancato un modello di soggetto che si produce a partire dagli scambi sociali di significato e dall’interazione simbolica che sono esterni all’organismo, dei quali il crimine è anzi diretta espressione.
Criminal Law, Criminology
Diritto penale, Criminologia, Neuroscienze, Psicoanalisi, Coscienza, Riduzionismo, Stato mentale, Wittgenstein
Il soggetto, il cervello e l’inconscio.Diritto e neuroscienze alla luce della psicoanalisi / Alparone, Dario. - (2021 Apr 12).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/581772
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