ABSTRACT The thesis deals with the topic of legal entities appointed as directors of corporations, in light of the recent, slow and gradual spread of this model of governance in Italy and in other European legislations. The purpose of the present study is to outline an effective regulatory framework for the corporate director, so that on the one hand, fundamental principles and mandatory rules provided for each type of company are respected, on the other hand, the efficient performance of the directive and managerial function is guaranteed, even when it is exercised by a company. Since no more doubts can be raised on whether or not a juridical person can be lawfully appointed as corporate director, the study focuses on the reasons why in the current social and legal context the shareholders should prefer a corporation, in order to fill the role of director, instead of appointing, according to the traditional practice, one or more natural person. In this regard, it is now consolidated the idea of a directive function in corporation increasingly declined in an objective rather than a subjective sense, through progressive specification of the obligations and duties of directors and according with the increasing complexity of the of corporate management. Given the reported trend of "objectification" of the role of directors, in which the fiduciary aspect fades in favor of the quality of the "service", it is considered particularly appropriate to set up qualified companies on an organizational and financial level, with the purpose of carrying out management activities of other companies. Indeed, the complexity of the management of the "new" corporate enterprise is unlikely to be resolved by one (or more) natural persons, and it rather finds effective answer through the dimension of the legal person, as a subject naturally capable to symbiotically combine the contribution of individuals and organizational structures, among which Artificial Intelligence tools are becoming increasingly important. On these premises, the analysis proceeds on the already traced path of a study of corporate directors fully focused on the regulatory profiles, starting from the solutions provided for by the European legislation on the corporate directors of the European Group of Economic Interest (EEIG) and of the European Company (known by the latin name of “Societas Europea SE), which the substantive jurisprudence and part of the doctrine deem applicable by analogy to companies. From the critical analysis of these solutions, it comes to light a regulatory framework that only apparently could be considered satisfactory, which, on the one hand, is based on old rules (those of the Geie and the SE) and perhaps outdated, applied "tout court" to every type of corporations; on the other hand, it appears incomplete with respect to the numerous problems that arise, in case of the appointment of a legal person as director, thus lending itself to a new commitment by the interpreter. For these reasons, this work aims to find alternative solutions with respect to the state of the art, supported by the comparative data for which, in the other legal systems, the provision that oblige corporate directors to appoint a single natural person does not apply in every case, bur it rather constitutes a mechanism fit to resolve specific criticalities, linked to certain management models and to principal of transparency of corporate governance structures towards third parties. In this sense, it is necessary to deepen the study of the board of directors in the s.p.a model, through the provision regulating the decision making process, with a particular focus on the principles underlying the collegial method; on this regard the Author provides an evolutionary interpretation of the collegial decision making model, in the attempt to leave the managing company more freedom in the organization and execution of the management assignment. Lastly, the thesis deals with the delicate issue of the liability of corporate directors and of the persons who act for them, as a terrain for comparison between different theses proposed by both doctrine and jurisprudence. The analysis of the various solutions proposed, highlights the concern to guarantee the effectiveness of the civil liability system, also in its sanctioning-deterrent component, which evidently would be compromised, if the only juridical subject held liable for damages caused to the managed company were the corporate director as legal entity. Hence the Author, “piecing the veil of juridical personality”, tries to combine the responsibility of the managing company with the joint liability of those who have actually administered on its behalf, through solutions to be sought not only in the civil law discipline of the mandate, but in areas of discipline more closely related to corporate law, in which unexpectedly emerges a provision that already sanctions a legal person for the damage caused to another subject in the exercise of “managerial” activities.

ABSTRACT La tesi affronta il tema della persona giuridica nominata amministratore di società di capitali, alla luce della lenta ma crescente diffusione che tale figura ha registrato negli ultimi vent’anni, sia in Italia, che nei principali ordinamenti europei; e ciò con l’obiettivo di delineare un regime giuridico che, per un verso, garantisca il rispetto di principi indisponibili e regole imperative, previste per ciascun tipo societario e, per altro verso, consenta il corretto ed efficiente svolgimento della funzione amministrativa, anche quando questa è affidata ad una società. Definitivamente superati, in senso affermativo, i dubbi di ammissibilità della fattispecie che a lungo hanno caratterizzato il dibattito dottrinale e giurisprudenziale sul tema, lo studio si concentra sulle ragioni per le quali, nell’attuale contesto socioeconomico, la nomina di una persona giuridica dovrebbe preferirsi, rispetto alla tradizionale scelta di riservare l’incarico amministrativo ad una o più persone fisiche. A tal riguardo, è ormai consolidata l’idea di una funzione amministrativa declinata sempre più in senso oggettivo che soggettivo, attraverso la progressiva specificazione degli obblighi e dei compiti degli amministratori “articolati nel contenuto e procedimentalizzati nelle tecniche”, in modo coerente con la crescente complessità dell’organizzazione di impresa. A fronte della riferita tendenza di “oggettivizzazione” della funzione amministrativa, in cui l’aspetto fiduciario scolorisce in favore della qualità del “servizio”, si considera particolarmente opportuno il sorgere di società qualificate sul piano organizzativo e patrimoniale, aventi come fine lo svolgimento di attività gestoria di altre società. E infatti, la complessità in cui si articola la gestione della “nuova” impresa societaria, difficilmente si presta ad essere risolta da una (o più) persone fisiche, piuttosto mostrandosi propizia a tale scopo la dimensione della persona giuridica, quale soggetto naturalmente in grado di combinare simbioticamente l’apporto di persone fisiche e di strutture organizzative, tra le quali assumono rilievo sempre maggiore gli strumenti di intelligenza artificiale (IA). Su tali premesse, il presente lavoro procede sulla strada, già correttamente tracciata, di uno studio della figura della persona giuridica amministratore pienamente incentrato sui profili di disciplina, partendo dalle soluzioni previste dalla normativa europea sulla persona giuridica amministratore del Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) e della Società Europea (SE), che la giurisprudenza di merito e una parte della dottrina ritengono applicabili per analogia alle società di diritto comune. Dall’analisi critica di tali soluzioni, emerge un quadro di disciplina solo apparentemente soddisfacente che, per un verso, si basa su regole risalenti (quelle del Geie e della SE) e forse superate, applicate “in blocco” alle società di capitali, senza tener conto delle differenze, a tratti significative, esistenti tra diversi tipi capitalistici, tanto nei principi ispiratori, quanto nelle regole di disciplina; per altro verso, esso si mostra gravemente incompleto, rispetto ai numerosi problemi che l’applicazione delle regole sulla funzione amministrativa, in caso di nomina di una persona giuridica, inevitabilmente pone, prestandosi, pertanto, ad un nuovo impegno dell’interprete. Per tali ragioni, il presente lavoro si propone di ricercare soluzioni alternative rispetto allo stato dell’arte, confortato dal dato comparatistico per cui, negli altri ordinamenti, la regola sull’obbligo di designazione, da parte della società amministratrice, di una sola persona fisica non trova applicazione in modo generalizzato e costituisce bensì un meccanismo in grado di risolvere criticità peculiari, legate a taluni modelli di amministrazione e ad esigenze di trasparenza degli assetti di governance nei confronti dei terzi. In tal senso, particolare attenzione meritano le regole sulla funzione amministrativa nella s.p.a. ed, in particolare, i principi sottesi al metodo collegiale di cui si fornisce un’interpretazione evolutiva, nel tentativo di lasciare alla società amministratrice maggiore libertà nell’organizzazione e nell’esecuzione dell’incarico gestorio. Da ultimo, viene posta l’attenzione sul delicato tema della responsabilità della persona giuridica amministratore e delle persone che per queste agiscono, quale terreno di confronto tra diverse tesi proposte sia dalla dottrina che dalla giurisprudenza. Dall’analisi delle diverse soluzioni proposte, emerge con forza la preoccupazione di garantire l’efficacia del sistema della responsabilità civile, anche nella sua componente sanzionatorio-deterrente, evidentemente compromessa nel caso in cui l’obbligazione risarcitoria per la mala gestio restasse in capo alla sola società amministratrice. Da qui l’esigenza di affiancare alla responsabilità della società amministratrice, la responsabilità solidale di chi, in concreto, abbia per conto di questa amministrato, attraverso soluzioni da ricercarsi non solo nella disciplina civilistica del mandato, ma in ambiti di disciplina più strettamente connessi al diritto societario, in cui affiorano regole che già sanzionano la persona giuridica e i soggetti che per questa agiscono, per i danni cagionati ad un altro ente nell’esercizio di attività "lato sensu" gestoria.

La persona giuridica amministratore di società di capitali / Galluccio, Giuseppe. - (2021 Apr 30).

La persona giuridica amministratore di società di capitali

GALLUCCIO, GIUSEPPE
2021-04-30

Abstract

ABSTRACT The thesis deals with the topic of legal entities appointed as directors of corporations, in light of the recent, slow and gradual spread of this model of governance in Italy and in other European legislations. The purpose of the present study is to outline an effective regulatory framework for the corporate director, so that on the one hand, fundamental principles and mandatory rules provided for each type of company are respected, on the other hand, the efficient performance of the directive and managerial function is guaranteed, even when it is exercised by a company. Since no more doubts can be raised on whether or not a juridical person can be lawfully appointed as corporate director, the study focuses on the reasons why in the current social and legal context the shareholders should prefer a corporation, in order to fill the role of director, instead of appointing, according to the traditional practice, one or more natural person. In this regard, it is now consolidated the idea of a directive function in corporation increasingly declined in an objective rather than a subjective sense, through progressive specification of the obligations and duties of directors and according with the increasing complexity of the of corporate management. Given the reported trend of "objectification" of the role of directors, in which the fiduciary aspect fades in favor of the quality of the "service", it is considered particularly appropriate to set up qualified companies on an organizational and financial level, with the purpose of carrying out management activities of other companies. Indeed, the complexity of the management of the "new" corporate enterprise is unlikely to be resolved by one (or more) natural persons, and it rather finds effective answer through the dimension of the legal person, as a subject naturally capable to symbiotically combine the contribution of individuals and organizational structures, among which Artificial Intelligence tools are becoming increasingly important. On these premises, the analysis proceeds on the already traced path of a study of corporate directors fully focused on the regulatory profiles, starting from the solutions provided for by the European legislation on the corporate directors of the European Group of Economic Interest (EEIG) and of the European Company (known by the latin name of “Societas Europea SE), which the substantive jurisprudence and part of the doctrine deem applicable by analogy to companies. From the critical analysis of these solutions, it comes to light a regulatory framework that only apparently could be considered satisfactory, which, on the one hand, is based on old rules (those of the Geie and the SE) and perhaps outdated, applied "tout court" to every type of corporations; on the other hand, it appears incomplete with respect to the numerous problems that arise, in case of the appointment of a legal person as director, thus lending itself to a new commitment by the interpreter. For these reasons, this work aims to find alternative solutions with respect to the state of the art, supported by the comparative data for which, in the other legal systems, the provision that oblige corporate directors to appoint a single natural person does not apply in every case, bur it rather constitutes a mechanism fit to resolve specific criticalities, linked to certain management models and to principal of transparency of corporate governance structures towards third parties. In this sense, it is necessary to deepen the study of the board of directors in the s.p.a model, through the provision regulating the decision making process, with a particular focus on the principles underlying the collegial method; on this regard the Author provides an evolutionary interpretation of the collegial decision making model, in the attempt to leave the managing company more freedom in the organization and execution of the management assignment. Lastly, the thesis deals with the delicate issue of the liability of corporate directors and of the persons who act for them, as a terrain for comparison between different theses proposed by both doctrine and jurisprudence. The analysis of the various solutions proposed, highlights the concern to guarantee the effectiveness of the civil liability system, also in its sanctioning-deterrent component, which evidently would be compromised, if the only juridical subject held liable for damages caused to the managed company were the corporate director as legal entity. Hence the Author, “piecing the veil of juridical personality”, tries to combine the responsibility of the managing company with the joint liability of those who have actually administered on its behalf, through solutions to be sought not only in the civil law discipline of the mandate, but in areas of discipline more closely related to corporate law, in which unexpectedly emerges a provision that already sanctions a legal person for the damage caused to another subject in the exercise of “managerial” activities.
30-apr-2021
ABSTRACT La tesi affronta il tema della persona giuridica nominata amministratore di società di capitali, alla luce della lenta ma crescente diffusione che tale figura ha registrato negli ultimi vent’anni, sia in Italia, che nei principali ordinamenti europei; e ciò con l’obiettivo di delineare un regime giuridico che, per un verso, garantisca il rispetto di principi indisponibili e regole imperative, previste per ciascun tipo societario e, per altro verso, consenta il corretto ed efficiente svolgimento della funzione amministrativa, anche quando questa è affidata ad una società. Definitivamente superati, in senso affermativo, i dubbi di ammissibilità della fattispecie che a lungo hanno caratterizzato il dibattito dottrinale e giurisprudenziale sul tema, lo studio si concentra sulle ragioni per le quali, nell’attuale contesto socioeconomico, la nomina di una persona giuridica dovrebbe preferirsi, rispetto alla tradizionale scelta di riservare l’incarico amministrativo ad una o più persone fisiche. A tal riguardo, è ormai consolidata l’idea di una funzione amministrativa declinata sempre più in senso oggettivo che soggettivo, attraverso la progressiva specificazione degli obblighi e dei compiti degli amministratori “articolati nel contenuto e procedimentalizzati nelle tecniche”, in modo coerente con la crescente complessità dell’organizzazione di impresa. A fronte della riferita tendenza di “oggettivizzazione” della funzione amministrativa, in cui l’aspetto fiduciario scolorisce in favore della qualità del “servizio”, si considera particolarmente opportuno il sorgere di società qualificate sul piano organizzativo e patrimoniale, aventi come fine lo svolgimento di attività gestoria di altre società. E infatti, la complessità in cui si articola la gestione della “nuova” impresa societaria, difficilmente si presta ad essere risolta da una (o più) persone fisiche, piuttosto mostrandosi propizia a tale scopo la dimensione della persona giuridica, quale soggetto naturalmente in grado di combinare simbioticamente l’apporto di persone fisiche e di strutture organizzative, tra le quali assumono rilievo sempre maggiore gli strumenti di intelligenza artificiale (IA). Su tali premesse, il presente lavoro procede sulla strada, già correttamente tracciata, di uno studio della figura della persona giuridica amministratore pienamente incentrato sui profili di disciplina, partendo dalle soluzioni previste dalla normativa europea sulla persona giuridica amministratore del Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) e della Società Europea (SE), che la giurisprudenza di merito e una parte della dottrina ritengono applicabili per analogia alle società di diritto comune. Dall’analisi critica di tali soluzioni, emerge un quadro di disciplina solo apparentemente soddisfacente che, per un verso, si basa su regole risalenti (quelle del Geie e della SE) e forse superate, applicate “in blocco” alle società di capitali, senza tener conto delle differenze, a tratti significative, esistenti tra diversi tipi capitalistici, tanto nei principi ispiratori, quanto nelle regole di disciplina; per altro verso, esso si mostra gravemente incompleto, rispetto ai numerosi problemi che l’applicazione delle regole sulla funzione amministrativa, in caso di nomina di una persona giuridica, inevitabilmente pone, prestandosi, pertanto, ad un nuovo impegno dell’interprete. Per tali ragioni, il presente lavoro si propone di ricercare soluzioni alternative rispetto allo stato dell’arte, confortato dal dato comparatistico per cui, negli altri ordinamenti, la regola sull’obbligo di designazione, da parte della società amministratrice, di una sola persona fisica non trova applicazione in modo generalizzato e costituisce bensì un meccanismo in grado di risolvere criticità peculiari, legate a taluni modelli di amministrazione e ad esigenze di trasparenza degli assetti di governance nei confronti dei terzi. In tal senso, particolare attenzione meritano le regole sulla funzione amministrativa nella s.p.a. ed, in particolare, i principi sottesi al metodo collegiale di cui si fornisce un’interpretazione evolutiva, nel tentativo di lasciare alla società amministratrice maggiore libertà nell’organizzazione e nell’esecuzione dell’incarico gestorio. Da ultimo, viene posta l’attenzione sul delicato tema della responsabilità della persona giuridica amministratore e delle persone che per queste agiscono, quale terreno di confronto tra diverse tesi proposte sia dalla dottrina che dalla giurisprudenza. Dall’analisi delle diverse soluzioni proposte, emerge con forza la preoccupazione di garantire l’efficacia del sistema della responsabilità civile, anche nella sua componente sanzionatorio-deterrente, evidentemente compromessa nel caso in cui l’obbligazione risarcitoria per la mala gestio restasse in capo alla sola società amministratrice. Da qui l’esigenza di affiancare alla responsabilità della società amministratrice, la responsabilità solidale di chi, in concreto, abbia per conto di questa amministrato, attraverso soluzioni da ricercarsi non solo nella disciplina civilistica del mandato, ma in ambiti di disciplina più strettamente connessi al diritto societario, in cui affiorano regole che già sanzionano la persona giuridica e i soggetti che per questa agiscono, per i danni cagionati ad un altro ente nell’esercizio di attività "lato sensu" gestoria.
corporate directors, corporate liability, legal entities , limited companies
società di capitali, amministratori, persona giuridica, responsabilità amministratori
La persona giuridica amministratore di società di capitali / Galluccio, Giuseppe. - (2021 Apr 30).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi di dottorato - GALLUCCIO GIUSEPPE 20210131185032.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione 1.65 MB
Formato Adobe PDF
1.65 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/581785
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact